Come precedentemente menzionato da gazzetta.it, Chris Froome, ciclista veterano del team Israel Premier Tech, ha espresso le sue opinioni sulla sicurezza nel ciclismo e sull’aumento delle velocità nel gruppo, suggerendo che potrebbe essere necessario discutere di limitare i progressi tecnologici per migliorare la sicurezza dei corridori. Froome ha condiviso la sua preoccupazione per l’evoluzione del ciclismo, soprattutto alla luce del suo possibile ultimo anno da professionista nel 2025.
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Secondo Froome, l’innovazione tecnologica ha portato a velocità senza precedenti, ma anche a un aumento dello stress e dei rischi durante le gare. “Stiamo assistendo a corse sempre più veloci, con maggiore competizione per la posizione e, purtroppo, a incidenti sempre più gravi,” ha dichiarato. Froome ha proposto un’idea concreta per affrontare il problema: limitare i rapporti delle biciclette. “Non sto suggerendo di usare rapporti da junior, ma forse in futuro non vedremo più corridori sprintare con corone da 60 denti,” ha spiegato, sottolineando come queste configurazioni possano portare a velocità superiori agli 80 km/h, soprattutto in discesa.
Questa proposta è stata sostenuta anche da Wout van Aert, che in una recente intervista con Sporza aveva suggerito che limitare il numero di rapporti potrebbe rendere il ciclismo più sicuro, in particolare nelle discese. Froome ha concordato, aggiungendo che una limitazione a corone da 54 o 56 denti potrebbe essere una soluzione pratica per ridurre le velocità e migliorare la sicurezza.
La questione delle velocità crescenti non riguarda solo le discese, ma anche le salite. Froome ha osservato come i tempi di scalata siano drasticamente migliorati rispetto al passato, rendendo difficile confrontare il suo periodo di dominio nei Grandi Giri con quello attuale di Tadej Pogacar. “Stiamo vedendo tempi di scalata che sono molto più veloci rispetto a cinque anni fa. È difficile fare paragoni perché tutto è cambiato: le biciclette, i materiali, la preparazione,” ha affermato. Froome ha elogiato Pogacar per la sua capacità di dominare non solo nei Grandi Giri, ma anche nelle Classiche, definendolo un corridore unico e fenomenale.
Un altro fattore che contribuisce all’aumento dei rischi, secondo Froome, è l’età media più giovane del gruppo. “Stiamo vedendo un cambiamento nell’età media del gruppo, con corridori più giovani e meno esperti che prendono più rischi,” ha spiegato. Questo, combinato con le velocità più elevate, potrebbe essere una delle cause principali dei problemi di sicurezza.
Froome, che ha iniziato la sua carriera professionistica nel 2008, ha vissuto in prima persona l’evoluzione tecnologica nel ciclismo, con innovazioni che hanno reso le biciclette più leggere, aerodinamiche ed efficienti. Tuttavia, ha riconosciuto che questi progressi, pur aumentando le prestazioni, hanno anche introdotto nuove sfide per la sicurezza. “È un problema strano da affrontare, perché per anni abbiamo cercato di andare sempre più veloci, ma ora ci troviamo a dover considerare i rischi,” ha commentato.
Guardando al futuro, Froome ha sottolineato l’importanza di un equilibrio tra progresso tecnologico e sicurezza. “Dobbiamo trovare un modo per mantenere il ciclismo emozionante e competitivo, ma senza compromettere la sicurezza dei corridori,” ha concluso.
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Cicloturismo sul Monte Bondone: Guida Completa per CicloturistiA cura della redazione di Inbici News24
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