Silenzio. Di fronte alla morte di un ragazzo di 26 anni è difficile trovare le parole giuste. Noi, per dovere di cronaca ci proviamo, dedicandogli un nostro pensiero nel giorno più triste. Il mondo del ciclismo oggi è in lutto per la scomparsa di Gino Mäder, vittima di una tremenda caduta nella tappa di ieri al Tour de Suisse in discesa dall’Albulapass. A causa della tragica notizia, la corsa svizzera oggi ha neutralizzato la sesta tappa, che non avrà un vincitore ad Oberwil-Lieli. Verranno percorsi in passerella solo i trenta chilometri finali, per volere della famiglia.
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Chi vi scrive questo articolo ieri si trovava all’arrivo di La Punt, dove ha vinto lo spagnolo Juan Ayuso. La giornata, che fino a poco dopo le premiazioni viveva un clima di grande festa e felicità, d’improvviso è cambiata radicalmente in peggio, quando in sala stampa ci è stato comunicato l’incidente dal Direttore del Tour de Suisse, Oliver Senn. Giusto poche informazioni, molto frammentarie: gli organizzatori hanno giustamente mantenuto il segreto evitando la fuga di notizie e voci che potevano anche risultate non veritiere. La caduta è avvenuta in discesa ed ha visto coinvolto anche Magnus Sheffield della Ineos-Granadiers, il quale ha riportato una commozione cerebrale.
Il pensiero per Gino, del quale abbiamo sperato un possibile miglioramento nella mattinata di oggi, è andato avanti fino a quando è arrivata la notizia che non volevamo mai sentire. La morte del 26enne svizzero è sopraggiunta in ospedale a Coira, Gino non ce l’ha fatta e la notizia si è sparsa in un attimo dappertutto. Dalla Capitale del Canton Grigioni oggi sarebbe dovuta ripartire la corsa alle 12:30, non da La Punt a causa di una frana che incombeva sul percorso originale verso Oberwil-Lieli. Ma proprio in quegli istanti il mondo intero del ciclismo è entrato in lutto apprendendo che Mäder non c’è più. Era nato a Flawil, nel Canton San Gallo, dove il Tour de Suisse 2023 vivrà le fasi salienti della gara maschile e tutta la edizione femminile. Lo stesso Oliver Senn ha poi riunito i corridori presenti, annunciando a loro il decesso dello sfortunato collega.
Di Gino possiamo ricordare che è stato un atleta combattivo e molto talentuoso; Sonny Colbrelli lo ha definito un “motivatore” ricordando i momenti in cui l’ex campione bresciano aveva bisogno di un sostegno morale. Un bravo ragazzo, senza ombra di dubbio, ed un amico di tanti colleghi. Le condoglianze di InBici Magazine vanno alla famiglia ed agli amici, al Team Bahrain-Victorious, all’organizzazione del Tour de Suisse ed a Swiss Cycling.
Lo ricordiamo con una nostra video intervista fatta due anni fa alla partenza della tappa Andermatt – Andermatt, che lui stesso vinse. Ciao Gino.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata