Quella di quest’anno è stata una stagione positiva per Edoardo Affini e, anche se non è riuscito ad indossare la maglia tricolore nella prova contro il tempo (ha chiuso terzo alle spalle di Filippo Ganna e Mattia Cattaneo) ha indossato quella rossa di leader alla Vuelta di Spagna, dopo la vittoria nella cronometro a squadre della Jumbo-Visma, poi costretto a ritirarsi prima della decima tappa. Ora una nuova stagione bussa alle porte e Affini è pronto a ricominciare nel migliore dei modi con il suo team, con il quale ha un contratto fino a fine 2023: “A dicembre andremo a Denia in ritiro con la squadra dal 12 al 21, poi Natale lo farò in Olanda a Peize a casa della mia ragazza Lisa. Il mio 2023 non so ancora bene da dove cominci, ne parleremo in maniera più precisa durante il ritiro in Spagna“.
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Edoardo, come stai?
“Bene dai, tutto bene”.
Che voto daresti al tuo 2022?
“Una sufficienza piena, quindi un 7. Ci sono stati un po’ di alti e bassi, ho preso il Covid-19 due volte quest’anno: a febbraio prima di cominciare la stagione e quindi mi ha un po’ rallentato l’inizio e poi alla Vuelta prima della decima tappa, nel giorno di riposo e quindi sono dovuto tornare a casa nonostante fossi asintomatico. Vestire la maglia rossa alla Vuelta è stato qualcosa di davvero incredibile ed emozionante, ho cercato di godermela al massimo”.
Hai qualche rimpianto?
“Mi è rimasto un po’ l’amaro in bocca per la tappa del Giro dove sono arrivato secondo (la 18esima, la Borgo-Valsugana-Treviso, ndr) però rammarico fino ad un certo punto perché penso di aver fatto tutto al meglio, ho trovato semplicemente uno più forte di me”.
Cos’hai fatto in questa off season?
“Sono stato una settimana a casa a Mantova con la mia ragazza e la mia famiglia, poi io e Lisa siamo andati a Terschelling, una piccola isola in Olanda, ed è stato un modo per staccare completamente. Sei immerso nella natura, senza traffico e quindi è stata settimana rigenerante, siamo tornati a casa sua una settimana e poi sono tornato a casa a Mantova dove vivo”.
Quali sono gli obiettivi per la prossima stagione?
“Direi confermarmi ad un buon livello. Quando saprò il mio calendario per il 2023 capirò meglio il da farsi e definirò con precisione i miei obiettivi. Un buon obiettivo però può essere il Campionato Italiano nella prova a cronometro, c’è una bella concorrenza ma ci si prova sempre e poi riuscire a portare a casa una vittoria. Sono un paio di anni che ci giro attorno, faccio buoni piazzamenti ma sarebbe bello riuscire ad alzare le braccia al cielo”.
La Jumbo-Visma è la squadra più forte al mondo. Che aria si respira all’interno del team olandese?
“Mi trovo bene con la Jumbo-Visma e penso di aver trovato la mia dimensione. C’è ovviamente molta voglia di continuare a migliorarsi e quindi cerco sempre di curare ogni singolo dettaglio: dall’alimentazione, all’allenamento ai materiali. Questa è un po’ la filosofia della squadra, quella di continuare a migliorarsi e innovarsi. Abbiamo vinto il Tour de France ma già si sta pensando a cosa si può fare per provare a vincerlo un’altra volta. C’è un bel clima tra noi corridori e lo staff e questo ci permette di andare così forte”.
La corsa del cuore qual è?
“La Parigi-Roubaix”.
Tutti abbiamo un sogno nel cassetto. Qual è il tuo?
“Portare a casa, un giorno, la Parigi-Roubaix o il Mondiale. Se devo sognare, lo faccio in grande”.
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