Matteo Trentin ha chiuso il suo 2022 nel migliore dei modi con la vittoria al Giro del Veneto, il suo terzo successo stagionale dopo Le Samyn e una tappa del Giro di Lussemburgo.
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Probabilmente un po’ di amaro in bocca per il quinto posto ottenuto ai Mondiali di Wollongong, ma neanche il tempo di riposare a fine stagione che una volta terminata la sua ultima corsa, la Veneto Classic, si è subito messo al lavoro per il suo evento BEKING Monaco, la seconda edizione quella di quest’anno dopo il grande successo dello scorso anno: “Quest’evento è stato creato per sensibilizzare le persone ad andare in bicicletta e per portare i bambini ad usarla. Vogliamo far scoprire alle persone la bellezza della bici facendoli pedalare al fianco dei grandi campioni. Quest’anno c’erano tanti bambini all’evento e siamo felici. Abbiamo inoltre raccolto soldi per la Fondazione della Principessa Stephanie che aiuta la persone affette da HIV e la fondazione Principessa Charlene che ha come programma principale l’insegnamento del nuoto ai bambini dei paesi poveri. Lo scorso anno con i fondi raccolti siamo riusciti anche a donare delle bici in Cambogia per far andare le bambine a scuola in maniera indipendente“.
Matteo, che voto daresti a questa tua stagione?
“Voto sei, ho finito bene con il Mondiale e la vittoria al Giro del Veneto però quest’anno ogni volta che cominciavo ad andare forte si è presentato qualche problema, come il Covid-19 al Tour de France”.
Resta un po’ di amaro in bocca per il quinto posto del Mondiale?
“Un po’ sì perché secondo me la medaglia era possibile, ma gli altri sono stati più bravi”.
Quali sono i tuoi prossimi programmi?
“Andremo in ritiro in Spagna con la squadra dal 10 al 21 dicembre e poi la prossima stagione comincerò a Maiorca e per la prima parte di stagione nel mirino ci saranno le Classiche. Per la seconda parte di stagione vedremo, di sicuro la squadra vorrà andare al Tour con un team forte per poter provare a vincerlo ancora una volta con Tadej e quindi bisognerà meritarsi il posto”.
Obiettivi per il 2023?
“Sicuramente fare bene le Classiche e riuscire a vincere ancora. Mi piacerebbe cominciare la nuova stagione con la forma del finale di quest’anno”.
La prossima stagione sei in scadenza di contratto: per quanti anni ti vedi ancora in gruppo?
“Bisognerà andare forte per rinnovare il contratto. Non so per quanti anni correrò ancora, ma sicuramente andrò avanti fino a quando mi piacerà e non sarà per me un peso uscire in bici e stare lontano da casa per tanti giorni”.
Un pensiero per Davide Rebellin…
“Non so cosa dire. Non sono ancora riuscito ad esprimere quello che penso. Davide era una persona stupenda, sempre buono, è stato un grande campione e collega, a Monaco ogni tanto ci allenavamo insieme. Mancherà in gruppo. Queste cose non devono succedere in un paese civile”.
Tu spesso sei portavoce di tutto il gruppo. Cosa bisogna fare per far sì che non accadano più tragedie come quella di Rebellin?
“Bisognerebbe che chi viene eletto ai piani alti faccia il suo lavoro, senza se e senza ma. Vengono fatte ogni volta tante promesse che spesso non sono mantenute”.
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