Filippo Ganna ha conquistato il quinto titolo iridato della carriera nell’inseguimento individuale: ai Mondiali di ciclismo su pista ha sconfitto in finale il connazionale Jonathan Milan, firmando anche uno stellare record del mondo in 3’59″636″.
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Il volto del classe 1996 nel post-gara era chiaramente il ritratto della felicità: “Oggi è stata una delle giornate più intense della mia vita. Stamattina alle 10.30 non volevo neanche partire, non volevo farlo l’inseguimento. La verità è che volevo andare in vacanza. Poi sono arrivati i miei compagni ad incitarmi e dirmi che dovevo provarci. Devo ringraziarli, perché ci hanno creduto e così anche io ho creduto in me. Anche il pubblico mi ha dato una grande carica, soprattutto quando ha capito che potevo battere il record del mondo. La falsa partenza mi ha un po’ destabilizzato di testa, ma ho cercato di rimanere calmo e poi fare la corsa che so fare. Questo velodromo mi piace molto, ci avevo già corso in passato: incrocio le dita e spero di tornarci per le Olimpiadi“.
Il campione olimpico di Tokyo 2020 con il quartetto aveva un traguardo chiaro in testa: “Stasera l’obiettivo era la medaglia, se poi avessi fatto anche il record sarebbe stato meglio. Sono riuscito ad ottenere entrambi. Questo è un risultato di squadra, perché in pista non c’ero solo io, ma tutti i ragazzi che mi supportavano, uno era il mio avversario della finale“.
Con Milan è nata questa sera una nuova rivalità? Ganna ha speso parole al miele nei confronti del compagno di squadra: “Con Jonathan ce lo siamo detti prima della partenza, è gara fino alla fine e vince chi è più forte. Ho tantissimo rispetto per lui, è giovane e sono sicuro che nel giro di due anni sarà una delle pedine fondamentali per il futuro della disciplina. Mi auguro il meglio per lui. Io posso dargli qualche consiglio, poi starà a lui decidere se accettarlo“.
Anche questa sera, come a Grenchen, il fuoriclasse del Bel Paese ha utilizzato la bicicletta realizzata da Pinarello, il cui costo si aggira intorno ai 60000 euro: “Ho usato la bici del Record dell’Ora. Spero che in due anni Pinarello trovi il modo per farla partire un po’ più facilmente. Il primo giro è pesante, perché è molto difficile da lanciare. Poi una volta lanciata è veramente un razzo, gli ingegneri sono riusciti a fare qualcosa di straordinario“.
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