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CIPOLLINI: “NON MI PIACE DARE COLPE AI CORRIDORI, MA STAVOLTA…”


“Sono un ex ciclista e dunque non mi va di andare contro la categoria, però oggi abbiamo vissuto una brutta pagina del Giro d’Italia e dunque, senza dare colpe a nessuno, mi limiterò a dire che, sul piano della gestione della comunicazione, evidentemente qualcosa stavolta non è andato per il verso giusto”.

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Sceglie la strada (inedita) della prudenza Mario Cipollini dopo la clamorosa protesta dei corridori alla partenza della tappa odierna del Giro: “Le versioni sono troppo contrastanti – dice – per poter esprimere un giudizio obiettivo. Ma, senza voler entrare nella disputa tra Rcs e corridori, dico che è un vero peccato che, dopo lo spettacolo di ieri dello Stelvio, oggi la carovana ci abbia regalato una giornata così imbarazzante”.

E il discorso scivola inevitabilmente sulle capacità dei corridori di gestire determinate situazioni: “Io capisco che, dopo la terza settimana, i ragazzi siano stanchi, ma se fai questo lavoro la fatica non può farti paura. Dunque, non credo a chi parla di una generazione di ciclisti imborghesita o comunque non più disposta a vivere il ciclismo nella sua dimensione epica. La verità è che gli interessi dei ciclisti dovrebbero essere tutelati da persone capaci che conoscono le regole e le dinamiche di questo sport. Improvvisare una linea condivisa attraverso una chat, visti anche gli esiti, mi pare francamente un azzardo. Per questo, pur difendendo i miei ex compagni in pubblico, se ci trovassimo in privato probabilmente qualche orecchia la tirerei”.

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Tante polemiche, ma Cipollini non ha dubbi: “Il giro arriverà a Milano, anzi deve arrivare a Milano. Bisogna ammettere che l’organizzazione, in una delle situazioni più complicate dal dopoguerra ad oggi, ha fatto dei miracoli per allestire una corsa che, in alcune tappe, ci ha anche fatto divertire. Dunque – conclude – a questo punto sarebbe inconcepibile che la corsa si fermasse alle porte di Milano”.

A cura di Mario Pugliese per InBici Magazine

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4 Commenti

  1. …perché stupirsi,tutto è in linea con l’andazzo che sta vivendo il ns Paese ,oramai è passata l’idea per gli “etranges” che in Italia possono fare quello che vogliono tanto la controparte non ha autorità e grazie al politicamente corretto tutto è permesso ,touchè ,povera Italia….

  2. GIANCARLO BULLO

    A OTTOBRE IL GIRO AVREBBE DOVUTO PARTIRE DA GENOVA ED ARRIVARE A TRAPANI …..SI SAREBBERO POTUTE EVITARE POLEMICHE INUTILI .DELLA SERIE TUTTI COLPEVOLI NESSUN COLPEVOLE. PASSATE QUESTO MESSAGGIO AGLI ORGANIZZATORI GRAZIE.

  3. gianfranco negri

    Hanno fatto schifo, i corridori. Una figuraccia internazionale così, l’Italia ed il Giro, non la meritavano. Sarebbe stato permesso questo schifo, al Tour de Frsnce?

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