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Davide Rebellin è uno dei veterani del gruppo. Il corridore veneto festeggerà 49 anni fra qualche mese, ma nonostante ciò è ancora molto motivato.
Il portacolori della Meridiana – Kamen non pensa per ora al ritiro e anzi non vede l’ora di tornare ad attaccare un dorsale sulla schiena, nonostante ci sia ad oggi grande incertezza sul possibile calendario così come sottolinea ad Ultimo Chilometro: “Sia io che la squadra stiamo vivendo una situazione un po’ di attesa perché ancora non si sa bene quando si potremmo realmente tornare a correre noi. Perché ad oggi sono state programmate le gare più importanti come le Grandi Classiche ed i Grandi Giri, ma poi c’è tutto un calendario in cui partecipano le gare Continental. Spero che anche noi delle squadre più piccole possiamo avere diverse opportunità per poter correre, sia pensando agli sponsor che magari vogliono continuare ad investire il prossimo anno o i vari giovani corridori di queste squadre che hanno bisogno di correre. Chiaramente però va fatto tutto in situazioni di sicurezza”.
“Come tutti mi sono allenato sui rulli – aggiunge Rebellin spostando l’attenzione su come ha vissuto questi mesi di stop forzato – Ho fatto ogni giorno delle sessioni di rulli, ma non avendo un allenamento più di mantenimento della condizione visto che non sappiamo bene quando sarà il momento di essere pronti per correre. Soprattutto alla mia età non posso permettermi di stare completamente fermo un mese altrimenti è ancora più impegnativo poi ripartire. Mi sono comunque allenato bene, facendo anche degli esercizi a corpo libero”.
Nonostante questo lungo stop che avrebbe scoraggiato molti, l’ex corridore della CCC Sprandi respinge ogni idea di appendere la bicicletta al chiodo per ora: “Non voglio che sia il Coronavirus a farmi decidere quando smettere. Vorrei essere io a scegliere il momento e soprattutto vorrei farlo magari in una gara importante. Il mio vero sogno è quello di chiudere con una squadra che mi permetta di fare delle corse importanti e concludere quindi in bellezza. Il massimo sarebbe partecipare a qualche classica e chiudere lì la carriera. Chiaramente non so che risultati potrei ottenere visto che oltre all’età sono diversi anni che non partecipo a questo tipo di gare e non ho un programma di gare molto continuo come quello delle squadre WorldTour”.
Classiche e non solo visto che l’attenzione di Rebellin è rivolta anche i Campionati nazionali che dovrebbero andare in scena su un percorso in alcune zone ben conosciute da lui: “Spero che il campionato nazionale venga fatto. Sarebbe bello per rilanciare un po’ tutto. Il ciclismo in Veneto è molto amato e sarebbe sicuramente seguito con grande affetto. Ritirarmi vincendo il campionato nazionale? No, sinceramente nel caso vorrei correre con la maglia tricolore perché è una maglia che non ho mai indossato e poterla portare sarebbe un sogno“.