Rohan Dennis è stato uno dei principali protagonisti della giornata. Grazie alla sua azione, sullo Stelvio, il gruppo si è scremato ed è nata l’azione che ha portato il suo compagno Hart e Hindley a giocarsi la vittoria. Dennis è anche il primo corridore australiano della storia che è riuscito a transitare in testa alla Cima Coppi del Giro d’Italia.
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Intervistato ai microfoni della Rai al termine della tappa, il corridore della Ineos-Grenadiers ha affermato: “Sono molto felice per la Ineos-Grenadiers e per Tao, ho dato il massimo della squadra facendo il ritmo sullo Stelvio fino alla fine. Direi che meglio di così non potevo fare”.
Dennis ne ha anche approfittato per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Su di me sono state dette tante cag**e, dicevano che ero egoista, che pensavo solo a me stesso, che non lavoravo per la squadra. La Ineos-Grenadiers, invece, non ha creduto a queste voci e mi ha dato fiducia. Sono davvero felice per la mia prestazione e per la squadra”.
Le dichiarazioni di Dennis si riferiscono sicuramente al burrascoso rapporto con il Team Bahrain, del quale faceva parte lo scorso anno. Ricordiamo che l’australiano aveva lasciato il Tour de France mentre era in fuga, alla vigilia di un’importante cronometro. Dennis era letteralmente scomparso: da quel giorno non ha più corso con la sua ex formazione e ha partecipato al mondiale a cronometro 2019 non correndo su una bici Merida ma su una Bmc. Alla fine dello scorso anno è arrivata la chiamata del Team Ineos, che gli ha dato fiducia.