La compagnia dietro i rebreather al monossido di carbonio, utilizzati da diverse squadre WorldTour, risponde alle preoccupazioni sollevate dal MPCC riguardo all’abuso di questa tecnica.
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Controversia sui rebreather al monossido di carbonio
Il dibattito sui rebreather al monossido di carbonio è emerso durante la seconda settimana del Tour de France 2024, suscitando preoccupazioni dopo che sono emerse accuse di abuso da parte di alcuni ciclisti professionisti. La Movement for Credible Cycling (MPCC) ha inizialmente affermato di non voler chiedere un divieto, ma ha successivamente adottato una posizione rigorosa contro l’uso di questa tecnica.
La posizione di Detalo Health
In risposta alle dichiarazioni del MPCC, Carsten Lundby, CEO di Detalo Health e professore all’Università della Danimarca Meridionale, ha chiarito che è fondamentale distinguere tra l’uso medico e quello prestativo del monossido di carbonio. Lundby ha affermato: “Sono completamente d’accordo che dovremmo sconsigliare l’inalazione di monossido di carbonio con l’intento di aumentare la massa emoglobinica. Questo deve essere chiaro.”
Uso medico vs. uso per performance
Lundby ha sottolineato che l’uso del monossido di carbonio come strumento diagnostico è differente e non deve essere vietato. “Non voglio che i miei figli inalino gas tossici per diventare Campioni del Mondo,” ha aggiunto, ribadendo la sua opposizione all’uso di questa pratica per migliorare le performance sportive.
La necessità di chiarezza
Detalo Health ha richiesto maggiore specificità da parte del MPCC riguardo a quali pratiche intendano vietare, evidenziando che l’uso dei rebreather non comporta rischi se utilizzato come originariamente previsto.
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Alla Scoperta del Monferrato in BiciclettaA cura della redazione di Inbici News24
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