Tutto il mondo del ciclismo è rimasto un po’ sorpreso dall’improvvisa notizia del ritiro dalle corse annunciato dal Cavaliere dei Quattro Mori all’antivigilia della partenza della Vuelta dalla città di Burgos. Ma, al di là delle motivazione che stanno all’origine della scelta, è giunto il momento di ringraziare Fabio Aru.
Grazie per le emozioni che ci hai regalato nei tuoi epici Giri, quando lottavi per un posto sul podio o per il titolo. Hai realizzato imprese importanti e che noi tifosi abbiamo ancora in mente: a Plan di Montecampione nel 2014 avevi ricalcato le orme del Pirata sedici anni dopo la sua impresa; a La Planches des Belles Filles avevi anche preso la Maglia Gialla. In Astana hai vissuto i tuoi migliori anni da professionista: la vittoria della Vuelta 2015 battendo Tom Dumoulin nell’ultima tappa di montagna grazie ad una perfetta strategia di squadra è stato il momento più alto. Poi il titolo italiano ad Ivrea ed il commovente gesto dedicando la vittoria a Michele Scarponi, compagno di squadra e capitano scomparso poche settimane prima.
Abbiamo poi sofferto con te nel periodo più buio, cercando di sostenerti quando i problemi fisici non ti permettevano di ottenere le prestazioni necessarie per essere competitivo. Ti abbiamo visto a Lugano andare in fuga lo scorso 27 giugno e infine salire nuovamente sul podio della Classifica Generale alla Vuelta a Burgos, segno che stavi tornando il Fabio Aru forte e competitivo che conoscevamo, lontano dalle difficoltà che hai dovuto affrontare per troppo tempo.
Il tuo annuncio del ritiro ci ha un po’ spiazzati, Fabio. La Vuelta potrebbe essere l’occasione per chiudere in bellezza la tua carriera nello sport che hai sempre amato e che continuerai ad amare. Un po’ come fece Alberto Contador, che terminò vincendo il tappone sull’Alto de l’Angliru. Ne siamo sicuri e non smetteremo di tifare per te.
Intanto, grazie di cuore Fabio. Ajò!
a cura di Andrea Giorgini – Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata