Il Giro delle Fiandre del 2017 è stato senza dubbio uno dei più emozionanti degli ultimi anni. In questa settimana, che avrebbe dovuto portarci a vivere la seconda classica monumento della stagione, noi di InBici Magazine abbiamo deciso di riproporvi alcuni dei Giri delle Fiandre più belli del recente passato, con la speranza di farvi rivivere alcuni dei momenti più belli della corsa più amata dal popolo fiammingo.
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La partenza da Anversa
Per la prima volta nella storia, la partenza della Ronde van Vlaanderen 2017 avviene da Anversa, città sul Mare del Nord. La piazza centrale si veste a festa domenica 2 aprile 2017. La 101esima edizione della corsa sarà l’ultima apparizione di Tom Boonen sulle strade del Belgio come corridore professionista, in quanto appenderà la bici al chiodo sette giorni più tardi, al termine della Parigi-Roubaix. Tommeke, vincitore del Fiandre nel 2005, 2006 e 2012, prende il via della corsa come principale favorito insieme a Greg Van Avermaet e Peter Sagan, quest’ultimo vincitore l’anno precedente.
Torna il Muur
L’edizione 2017 del Giro delle Fiandre ripropone anche il passaggio sul Muur van Geraardsbergen, conosciuto anche come Grammont. Il Muro per eccellenza della corsa fiamminga mancava dal 2011, ultima stagione in cui il Fiandre si concludeva a Ninove e il percorso prevedeva il Muur e il Bosberg come ultime difficoltà in pavè prima del traguardo. Adesso il Muur è posizionato a circa 90 km dall’arrivo.
La Quick Step infiamma la corsa
Nonostante sia posizionato così lontano dal traguardo, una delle azioni decisive della corsa nasce proprio sul leggendario muro in pavè. Il forcing della Quick Step fa nascere una fuga nella quale ci sono dentro, tra gli altri, Tom Boonen, Philippe Gilbert, Matteo Trentin, Gianni Moscon, Alexander Kristoff e Fabio Felline. Restano nel gruppo principale Peter Sagan e Greg Van Avermaet: le loro squadre, la Bora-hansgrohe e la Bmc Racing Team, sono costrette a sobbarcarsi il lavoro dell’inseguimento.
Gilbert attacca sull’Oude Kwaremont
Al secondo passaggio di giornata sull’Oude Kwaremont, quando mancano 55 km al traguardo, Philippe Gilbert decide di attaccare tutto solo. Il campione belga ha lasciato la Bmc durante l’inverno precedente per accasarsi con la formazione di Patrick Lefevre. Gilbert è salito sul podio del Fiandre nel 2009 e nel 2010, ma non prendeva parte a questa corsa dal 2012.
Tom Boonen “tradito” sul suo muro, il Taaienberg
Il Taaienberg è una delle ascese in pavè preferite da Tom Boonen, ed è la terzultima di giornata. Mentre Gilbert è in fuga, il fuoriclasse di Mol affronta l’inizio del muro in pavè in seconda posizione e sembra essere in rampa di lancio per un attacco molto importante. Pochi metri dopo l’inizio della salita, Boonen scivola in fondo al gruppo: non riesce più a pedalare bene, si tratta di un guasto meccanico. Non passano troppi minuti, l’ammiraglia della Quick Step riesce a passargli la bici di scorta, ma con grande stupore anche quest’ultima ha un problema. Mancano 37 km al traguardo, e c’è da passare una terza bicicletta a Boonen. Di sicuro, Tornado Tom non avrebbe voluto salutare così la corsa che lo ha reso celebre in tutto il mondo: troppo tempo è andato via, e gli avversari sono eccessivamente lontani.
Sagan e Van Avermaet cadono all’ultimo passaggio sull’Oude Kwaremont
Mentre Boonen non se la passa bene, Peter Sagan e Greg Van Avermaet decidono di attaccare per cercare di ricucire il gap con Philippe Gilbert. All’ultimo passaggio sull’Oude Kwaremont mancano circa 18 km alla conclusione della corsa e il vantaggio del campione nazionale belga è di 57″. Migliaia di persone sono in delirio per lui: dietro, Sagan cerca di forzare il ritmo, ma il campione del mondo transita troppo vicino alle transenne e il suo manubrio rimane incastrato sulla giacca di uno spettatore che era a bordo transenna. Incredibile ma vero, il ciclismo è anche questo, soprattutto nella “classica dei tifosi”. Sagan trascina a terra con sé anche Greg Van Avermaet e Oliver Naesen, che erano alla sua ruota.
L’apoteosi di Philippe Gilbert
E’ stremato, ma il pubblico in delirio offre ulteriori motivazioni al campione nazionale belga. Philippe Gilbert fa diventare il Paterberg, ultimo muro di giornata, la sua passerella conclusiva: dopo averlo affrontato si lancia in discesa e amministra come meglio può il vantaggio fino a Oudenaarde, dove, sul traguardo, scende dalla bicicletta e la alza al cielo in segno di trionfo. Sul podio finale, insieme al vincitore, salgono Greg Van Avermaet e Niki Terpstra.