Con il gruppo fermo per il primo giorno di riposo, l’argomento di discussione intorno al Giro d’Italia non può che essere l’abbandono di Remco Evenepoel, risultato positivo al Covid in seguito ad un tampone fatto dal team Soudal Quick-Step. Il belga lascia la corsa mentre ne era leader e dopo aver vinto le due cronometro finora disputate.
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La Corsa Rosa perde non solo un corridore che avrebbe lottato per la vittoria finale, ma anche uno dei più amati dalla gente, di quelli che attirano spettatori da ogni parte del globo, perde il Campione del Mondo ed uno dei talenti più puri dell’intero panorama internazionale.
Il Covid priva dunque il Giro di uno dei suoi grandi protagonisti, ma Evenepoel non è il primo a dover rinunciare al proprio sogno Rosa per questa causa. Già prima dell’inizio del Giro d’Italia, Giulio Ciccone era stato costretto ad alzare bandiera bianca a causa del virus, contratto proprio nelle settimane prima della partenza dal suo Abruzzo. Stessa sorte era toccata a Tobias Foss, Robert Gesink e Jos van Emden, i cui forfait hanno costretto la Jumbo-Visma a correre ai ripari chiamando dei “rincalzi” all’ultimo secondo.
Poi ancora la notizia del ritiro di Filippo Ganna aveva colpito gli appassionati italiani. Il fenomeno verbanese è il faro del ciclismo italiano, nonché uno dei più acclamati in qualsiasi luogo della penisola il gruppo si trovi a passare. Arrivato poco prima della notizia di Evenepoel e dunque passata un po’ in secondo piano, è anche l’abbandono di Rigoberto Uran, curiosamente un altro dei corridori più amati dal pubblico. Alla lista vanno poi aggiunti Clement Russo, Nicola Conci e Giovanni Aleotti.
L’impressione è che i ritiri per Covid non termineranno con l’abbandono del Campione del Mondo. Ognuno dei team continuerà a testare i corridori e a prendere decisioni tenendo bene a mente obiettivi, responsabilità e soprattutto l’integrità fisica degli atleti. Rimaniamo dunque in attesa di ulteriori sviluppi, augurandoci che la corsa non venga ulteriormente falcidiata dal virus.
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