Ha destato profonda commozione in tutto il mondo del ciclismo la tragica scomparsa di Silvia Piccini, la 17enne atleta Juniores deceduta giovedì scorso in seguito ad un incidente stradale.
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Per rendere omaggio al suo ricordo, la Federazione Ciclistica Italiana ha disposto che, in tutte le manifestazioni di ciclismo in programma sul territorio nazionale oggi e domani, verrà osservato un minuto di silenzio. In particolare, in occasione della gara Donne Open di domani a Corridonia (Mc), tutte le partecipanti dovranno indossare il lutto al braccio.
La tragica scomparsa di Silvia, come detto, ha destato grande emozione in tutto il mondo dello sport. Dopo due giorni di coraggiosa lotta tra la vita e la morte, la giovane atleta friulana giovedì scorso si è arresa.
Prima di decretare il decesso si è atteso l’espianto degli organi, autorizzato dai genitori. E così Silvia è volata in cielo. Troppo gravi le ferite riportate dall’impatto con una automobile giunta improvvisamente alle sue spalle, mentre la giovane ciclista era impegnata in allenamento lungo la strada che da Rodeano, nell’udinese, porta verso San Daniele del Friuli.
Silvia Piccini correva da due anni nella categoria juniores, con l’U.C. Conscio, squadra trevigiana che segue il ciclismo femminile. Con la voce rotta dal dolore, il suo direttore sportivo, il moglianese Christian Vettorello, la ricorda così: “Una ragazza solare, una vera trascinatrice per le altre compagne di squadra – racconta -. Ancora non ci posso credere che Silvia sia mancata così. Da due anni era nel nostro team. E come tutte le ragazzine della nostra squadra, le considero al pari di figlie mie. Con il ciclismo si sta insieme tutto il giorno e condividiamo tutto”.
Silvia correva nelle categorie minori con il Valvasone e da due anni, appena passata nella categoria superiore, quella delle juniores era approdata al team guidato da Vettorello: “Ripeto – continua addolorato il disse – si è sempre dimostrata una ragazza brava, impegnata, che ha sempre dato il massimo in corsa e in allenamento. Come caratteristiche da atleta era una passista veloce, aveva già ottenuto in gara numerosi piazzamenti, era sempre presente anche per aiutare le compagne di squadra in difficoltà e aveva quindi un ottimo rapporto con tutte”.
La sua famiglia aveva la passione per il ciclismo, dal papà Riccardo al fratello più piccolino che corre nelle categorie giovanili.
Non si conosce ancora la data delle esequie ma tutto l’U.C. Conscio con le compagne di squadra sarà presente alla funzione. “Domenica prossima saremo al via alla gara di Corridonia, nelle Marche, su espresso desiderio del papà che mi ha chiesto che le compagne di squadra di Silvia corrano per lei”.
Sivia Piccini aveva gareggiato l’ultima volta quindici giorni fa, sempre nelle Marche a Civitanova, piazzandosi nella top ten. Un mese e mezzo fa aveva partecipato a un ritiro con la squadra sul lago di Garda. E al sabato e alla domenica, quando non c’erano le gare, si allenava sulle strade del Montello con il team.
Intanto, a poche ore dalla tragedia di Silvia Piccini, l’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani ha emesso un comunicato stampa in cui annuncia che ciclisti e cicliste della massima categoria faranno causa allo Stato Italiano a causa delle continue morti sulle strade in cui sono vittime dei ciclisti.
a cura di Tina Ruggeri ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine