Il ciclismo finalmente riparte. Proprio in questi giorni stanno infatti riprendendo le varie manifestazioni sportive riguardanti sia i professionisti che i vari dilettanti. Una delle prime corse in assoluto che è andata in scena è l’ExtraGiro Warm Up, che ha permesso a diversi corridori dilettanti di tornare finalmente a correre. Proprio per parlare di questo ritorno alle corse abbiamo parlato con il Commissario Tecnico della Nazionale italiana Under23 Marino Amadori con il quale abbiamo anche analizzato come sarà questo particolare 2020 per i corridori dilettanti.
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Come giudica l’evento ExtraGiro in vista della ripartenza della stagione?
Sicuramente è stato un grande sogno che si realizza per i nostri atleti. Erano più di quattro mesi che si allenavano, prima sui rulli e poi per strada, ma non potevano correre e per diverso tempo non c’era nulla di chiaro per quanto riguardava la loro stagione. Ora la situazione è cambiata e grazie alla Federciclismo, il ct Davide Cassani e Marco Selleri si è potuto organizzare questo doppio weekend di multidisciplinarità. È un evento bellissimo per la ripartenza della stagione e speriamo che possa esserci seguito anche in futuro.
Come sarà il calendario Under 23?
Ora ci attendono due mesi molto intensi e ricchi di obiettivi. Proprio per questo a inizio di luglio abbiamo fatto un ritiro sul Sestriere per preparare il Tour de l’Avenir e i Campionati Europei in Francia del 24 agosto. Dopo ci saranno alcuni eventi delle Coppe delle Nazioni e a questi eventi andranno aggiunte anche alcune corse dei professionisti come il Trittico Lombardo dove ci sarà spazio anche per gli Under23.
Come giudica la collocazione del mondiale a settembre e come si dovrà lavorare per preparare un evento così importante in poco tempo?
I Campionati del Mondo sono il nostro obiettivo primario. Proprio per via del fatto che dall’inizio della stagione ai Mondiali ci sono solo circa due mesi abbiamo fatto questo ritiro ad inizio luglio. C’era un gruppo di atleti dai quali dovrebbe nascere la base in vista della prova iridata. Abbiamo fatto un buon lavoro ed è stato utile per fare gruppo, oltre a permettermi di conoscere alcuni ragazzi. Prima del Mondiale ci sono diverse buone gare che mi permetteranno di fare le scelte e valutare meglio i corridori.
Da diverso tempo si stanno disputando sempre più corse negli Autodromi. Potrebbe esser la soluzione soprattutto in questa fase dove si parla molto di distanziamento sociale?
Personalmente ritengo che sia un discorso più generale e non legato esclusivamente a questo periodo. Andando sempre più avanti nel tempo credo che sempre più corse andranno in scena in circuiti protetti. Gli autodromi sono perfetti, ma non sono le uniche opzioni visto che ci sono diversi possibili circuiti che possono esser per l’occasione chiusi al traffico. Questo riguarda soprattutto i giovani visto che correre eventi non riservati ai professionisti su strada è sempre più difficile e pericoloso per il traffico. Con i circuiti invece il tema sicurezza cambia e credo avranno sempre più spazio.