José Azevedo, ex ciclista professionista e attuale direttore sportivo, è noto per il suo impegno nel promuovere un ciclismo pulito. Tuttavia, non rinnega il proprio passato, nemmeno i suoi anni trascorsi accanto a figure controverse come Lance Armstrong. In un’intervista a O JOGO, Azevedo ha condiviso riflessioni sul passaporto biologico, sulla sua carriera e sui momenti difficili vissuti dal ciclismo internazionale, offrendo uno sguardo sincero e approfondito sul suo percorso.
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Azevedo ha sottolineato l’importanza del passaporto biologico, definendolo un passo cruciale per contrastare il doping, ma ha anche criticato i ritardi nella sua implementazione. “Il passaporto biologico ha iniziato a risolvere i problemi, ma è arrivato tardi. È stato introdotto nel 2008, quando il ciclismo viveva momenti complicati, come la fine di grandi progetti come Rabobank, Liberty e T-Mobile. Qui, però, è arrivato solo nel 2023,” ha spiegato. Nonostante le sue posizioni nette a favore di un ciclismo pulito, Azevedo non rinnega le squadre con cui ha corso, come la ONCE, guidata da Manolo Sainz, e la US Postal e Discovery Channel, dirette da Johan Bruyneel. “Ho imparato molto da loro, sia a livello organizzativo che psicologico. Sono esperienze che hanno arricchito la mia carriera,” ha aggiunto.
Interrogato sul suo passato accanto ad Armstrong, Azevedo ha voluto chiarire la sua posizione in merito al doping. “Non ho mai visto nulla, né sono mai stato spinto a usare sostanze dopanti. La mia missione nella squadra era chiara: aiutare Armstrong a vincere. Mi sono concentrato solo su quello,” ha affermato con fermezza. Pur riconoscendo gli errori commessi da Armstrong, Azevedo ha difeso l’uomo e il compagno di squadra. “Come persona e collega, è stato uno dei migliori. Non ci ha mai mancato di rispetto e ha sempre apprezzato il nostro lavoro. Non eravamo lì per obbligo, ma per fare il nostro lavoro, e lui trovava sempre il modo di ringraziarci,” ha spiegato, evidenziando il lato umano del campione texano.
Nonostante le critiche rivolte alle squadre di Armstrong e al loro coinvolgimento in scandali di doping, Azevedo ha sottolineato che la sua esperienza personale è stata diversa. “Quello che è successo, è successo a lui. Io posso parlare solo per me stesso. Non so cosa accadesse nella casa degli altri corridori, ma nella mia esperienza non ho mai avuto pressioni o situazioni ambigue,” ha dichiarato. Ha anche ricordato come Armstrong, nonostante la sua immagine pubblica controversa, mantenesse un comportamento rispettoso nei confronti dei suoi compagni di squadra. “Quando eravamo in hotel, sull’autobus o durante i ritiri, eravamo tutti uguali. Certo, quando usciva dall’autobus, proiettava un’immagine di distanza, forse per proteggersi,” ha aggiunto.
Azevedo ha poi elogiato l’impegno e la dedizione di Armstrong, descrivendolo come un esempio per il ciclismo. “Preparava il Tour de France con nove mesi di anticipo. Ricordo un allenamento in California sotto la pioggia: aveva già vinto sei Tour, ma non ha mai smesso di impegnarsi,” ha raccontato, sottolineando come questa mentalità fosse un modello da seguire. Tuttavia, ha ammesso che la confessione di Armstrong sul doping ha oscurato i suoi lati positivi, trasformandolo nella “maggiore frode dello sport”. “È chiaro che ora è visto in questo modo, ma non possiamo dimenticare che, come atleta, aveva un talento straordinario. Se bastasse prendere sostanze per vincere, allora chiunque potrebbe essere campione” ha osservato.
Infine, Azevedo ha riflettuto sul giudizio pubblico nei confronti di Armstrong e di altre figure del ciclismo. “Ognuno è libero di giudicare, ma io non posso parlare male di lui. Ho molto rispetto, considerazione e ammirazione per ciò che ha fatto, nonostante gli errori commessi. Come persona e come atleta, ha segnato il ciclismo in modo indelebile,” ha concluso, lasciando spazio a una riflessione più ampia sul passato e sul futuro del ciclismo.
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Titolo: José Azevedo parla di ciclismo pulito e Armstrong
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Trento: La Destinazione Perfetta per i Cicloturisti Italiani e StranieriA cura della redazione di Inbici News24
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