“Siamo semplicemente indignati per l’indagine che sta conducendo l’Unione Ciclistica Internazionale sulle immagini dopo la caduta di Remco Evenepoel”. A dichiararlo è Patrick Lefevre, team manager della Deceuninck-QuickStep. Il giovane talento belga è caduto sulla discesa di Sormano lo scorso 15 agosto, mentre stava affrontando Il Lombardia. Dopo la caduta, secondo quanto si vede dalle immagini, il direttore sportivo Davide Bramati si è avvicinato ad Evenepoel e gli ha tolto delle cose dalla tasca posteriore, infilandosele nella propria.
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Cette vidéo du directeur sportif, ex-pro, qui fait les poches de son coureur Remco Evenepoel dans le ravin où il est tombé, juste avant d’en être évacué, fait énormément parler ! A raison ! C’est quoi Davide Bramati que vous lui piquez ainsi ? Pourquoi? #ILombardia THREAD. 1/5 pic.twitter.com/JitMUCy5Yu
— 🅰ntoine VAYER 📸 (@festinaboy) August 25, 2020
Il video ha fatto decisamente clamore, al punto tale che l’Unione Ciclistica Internazionale ha deciso di aprire un’indagine per capire cosa avesse Remco nel momento della caduta. Davide Bramati ha affermato: “Non so cosa dire. In quel momento ho pensato di dover prendere le cose dalle tasche di Remco perché poco dopo avrebbe dovuto essere messo su una barella. Così ho preso la sua radio, le barrette, il gel e gli zuccheri e me li sono messi in tasca”.
Patrick Lefevre è ancora più diretto: “Non abbiamo mai utilizzato nulla di illegale. Non abbiamo mai fatto uso di Tramadol. Cosa dovremmo nascondere? Molti corridori utilizzano delle borracce finali, ma cosa c’è dentro? Solo dell’acqua, della Coca Cola, delle vitamine o del caffè. Molti di loro preferiscono bere qualcosa nel finale piuttosto che utilizzare gel, che sono appiccicosi. Purtroppo quando si parla di borraccia finale tutti pensano alle sostanze dopanti che si utilizzavano in passato, ma noi non ne facciamo uso”.
A questo punto, però, resta da capire se l’UCI abbia intenzione di indagare anche sulla messa in sicurezza della discesa del Muro di Sormano, visto che Remco è solo uno dei tanti corridori caduti lungo quella strada.