Fermi tutti, qui c’è un problema. Ed è anche molto grave. Nei giorni scorsi abbiamo riportato sul nostro sito web due notizie che hanno fatto decisamente scalpore, e noi stessi, al momento della pubblicazione, siamo rimasti a bocca aperta. Le notizie in questione riguardano due incidenti avvenuti ad alcune persone che stavano pedalando in mountain bike, lontano dal traffico: una ragazza si è imbattuta in alcuni chiodi inseriti nei bastoni, che l’hanno fatta cadere con conseguenze non proprio lievi; l’altra riguarda il filo di ferro posizionato su un sentiero ad altezza d’uomo, che ha messo in pericolo la vita di due biker.
Le due notizie spingono a una riflessione: che fastidio può dare un ciclista che pedala sulla propria mountain bike o su una bici Gravel in un bosco, lontano dal traffico e dallo smog cittadino? Chi vi scrive pedala su bici da corsa, e pedala fuori strada solo in maniera occasionale: ma se c’è una cosa bella dell’affrontare i boschi, è proprio il fatto che i pericoli sono dettati dalla natura e dalla nostra abilità di guida, non dalle automobili.
Eppure, da diverso tempo, assistiamo a troppi atti vandalici anche nei confronti di chi vuole stare lontano dai pericoli della strada. Perché? Che male può fare un ciclista che pedala nei boschi?
Sulla base di ciò che è successo, ci rendiamo quindi conto del fatto che in Italia non c’è un problema di strutture, ma c’è un problema culturale nei confronti dei ciclisti. Sulla strada danno fastidio, fuori strada anche. Insomma, dove bisogna andare?
Insomma, ormai non si deve piacere parlare di (in)sicurezza stradale, ma di (in)sicurezza in sella: è possibile che non si riesca a far davvero nulla per permetterci di pedalare in santa pace? Ma davvero diamo così fastidio? E perché diamo così tanto fastidio solo in Italia, mentre all’estero le bici sono un’opportunità da sfruttare?
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine
Mi sembra tutto Ridicolo….io vado in bicicletta da sempre.. e non riusciranno a togliermi la mia biciclettata!!!