Mathieu van der Poel ha trascorso le ultime tre settimane al Tour de France in una sorta di profilo basso, lontano dai riflettori che di solito accompagnano i grandi protagonisti della corsa. Nonostante indossasse la maglia iridata, che rappresenta il titolo di campione del mondo, non è riuscito a conquistare una vittoria di tappa per sé stesso. Tuttavia, la sua presenza è stata fondamentale nel supportare Jasper Philipsen, che ha ottenuto tre trionfi durante la competizione. Questo contributo è stato quasi sufficiente per permettere a Philipsen di difendere la maglia verde, simbolo della classifica a punti, conquistata l’anno precedente.
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Van der Poel aveva chiarito prima dell’inizio della corsa che il Tour sarebbe stato solo un tassello di un puzzle più grande, il quale si completerà alle Olimpiadi di Parigi. Questa dichiarazione ha messo in evidenza la sua strategia a lungo termine e la sua ambizione di brillare nel grande evento sportivo che si avvicina.
In un’intervista con Cyclism’Actu, è stata posta una domanda a suo padre, Adrie van der Poel, riguardo alla preparazione di Mathieu per le Olimpiadi. “Sì, penso di sì,” ha risposto Adrie, “ma ci sono molti corridori pronti, come abbiamo visto al Tour. Ma hey, è un’altra corsa.” Questo commento mette in luce la competitività del ciclismo attuale e l’alto livello di preparazione richiesto per affrontare eventi di tale portata.
Parlando di altri ciclisti di spicco, Adrie ha menzionato Tadej Pogačar, un corridore che ha seguito con attenzione. “È un corridore che seguo da molto tempo, è fantastico, sa intrattenere. Lo conosciamo, fa cose eccezionali. Gareggia come vuole; se vuole attaccare, attacca, e a me piace questo approccio!” Questo riconoscimento evidenzia il rispetto che Adrie ha per i suoi colleghi ciclisti e la loro capacità di sorprendere il pubblico.
Quando si tratta di dubbi e sospetti nel ciclismo, Adrie ha condiviso la sua opinione: “È successo in passato, se ne parla oggi e se ne parlerà in futuro… Spero e credo che il ciclismo sia uno sport pulito. Alcune cose sono cambiate, come l’allenamento, le biciclette, l’allenamento in altura… Queste sono cose che hanno cambiato il ciclismo; ai nostri tempi era diverso. Ora ci sono corridori pronti con pochissimi giorni di gara, mentre ai nostri tempi dovevi fare gare per essere in forma. Molte cose sono cambiate, bisogna accettarlo.” Le sue parole riflettono una comprensione profonda delle evoluzioni nel mondo del ciclismo e delle sfide che i corridori affrontano oggi.
Il percorso impegnativo che aspetta Mathieu a Parigi dovrebbe adattarsi perfettamente alle sue caratteristiche di corridore. La sua abilità nel gestire terreni vari e nel mantenere un ritmo elevato lo rendono un candidato ideale per il successo. Diventerà Mathieu il nuovo campione olimpico? “Incrociamo le dita,” ha detto Adrie, “si sente bene. Le ultime tappe sono state dure, ma non penso che abbia sofferto troppo. È un buon allenamento, ci sono due settimane per mettere i puntini sulle ‘i’. Sono molto fiducioso, farà qualcosa di buono.”
Con la preparazione in corso e la determinazione di van der Poel, i suoi fan e gli appassionati di ciclismo di tutto il mondo attendono con ansia di vedere come si comporterà alle Olimpiadi. La sua capacità di affrontare le sfide e di eccellere nei momenti cruciali lo rende uno dei corridori più affascinanti da seguire in questa nuova avventura.
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Trento: La Destinazione Perfetta per i Cicloturisti Italiani e StranieriA cura della redazione di Inbici News24
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