Mattia Cattaneo è stato autore di una grande stagione. In questo 2019, il corridore della Androni Giocattoli Sidermec ha fornito una grande prestazione al Tour of the Alps e al Giro dell’Appennino, corsa da lui vinta prima di affrontare un ottimo Giro d’Italia, nel quale gli è mancata solo la vittoria. Le sue prestazioni, di così alto livello, gli hanno permesso di tornare nella categoria World Tour dopo tre anni alla corte di Gianni Savio, passando alla Deceuninck-QuickStep.
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Nell’intervista realizzata durante il programma radiofonico “Ultimo Chilometro”, Cattaneo ha spiegato: “Ho firmato per due anni con la Deceuninck-QuickStep e per me questa è davvero un’ottima opportunità. Devo ringraziare tantissimo Gianni Savio e tutta l’Androni Giocattoli, perchè questi tre anni per me sono stati davvero fondamentali. Sicuramente ho più sicurezza in me stesso rispetto al passato, e ho una testa diversa, sono maturato molto sotto questo punto di vista. Inoltre, mi ritrovo nell’età migliore per un corridore, perché ho 29 anni. Sfrutterò al meglio questa opportunità”.
Guardando al recente 2019, Cattaneo crede che questa sia stata la sua stagione migliore da quando è professionista: “I risultati ottenuti fino al Giro d’Italia sono stati incredibili. Dopo la Corsa Rosa è sempre difficile recuperare per la seconda parte di stagione, è anche vero che le Professional hanno una prima parte di stagione molto impegnativa con la Ciclismo Cup e poi un buco enorme fino al mese di settembre, mentre le squadre World Tour possono fare il Tour o il Giro di Polonia. Insomma, è molto complicato dare il 100% sia nella prima che nella seconda parte di stagione, ma credo comunque di aver fatto il massimo”.
Nella Deceuninck-QuickStep, Cattaneo vuole diventare un uomo di fiducia dei grandi capitani: “Mi propongo come gregario di Julian Alaphilippe in vista delle classiche delle Ardenne. Credo possa essere il mio ruolo ideale in una squadra come questa. Più in generale, sarò di supporto ai capitani nelle corse di un giorno. Le classiche delle Ardenne sono quelle più adatte alle mie caratteristiche, quindi spero di farmi trovare all’altezza della situazione. Il sogno personale resta comunque quello di partecipare ancora al Giro d’Italia: è la massima ambizione per ogni corridore italiano”.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine