Miguel Indurain, leggenda vivente del ciclismo spagnolo, ha vinto 5 Tour de France negli anni ’90, un record che sembrava imbattibile. Tuttavia, in una recente intervista, Indurain ha espresso la sua convinzione che il giovane fenomeno sloveno Tadej Pogacar potrebbe presto superare questo traguardo storico.
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Come menzionato in precedenza da La Gazzetta dello Sport,
“Vedo bene Pogacar, questo potrebbe essere l’anno giusto per lui”, ha dichiarato Indurain alla Gazzetta dello Sport. “Ma attenti a non sottovalutare Vingegaard, mi aspetto che migliori man mano che andranno avanti le tappe”. Pogacar ha già vinto 2 Tour de France, nel 2020 e 2021, ma è stato fermato da Jonas Vingegaard negli ultimi due anni. Indurain ritiene che il duello tra i due giovani campioni possa essere decisivo per il futuro.Nonostante le grandi prospettive di Pogacar, Indurain crede che il giovane sloveno non avrà molti anni ad alti livelli: “Anche se non credo che abbia ancora molti anni davanti a sé: rimanere a quei livelli richiede uno sforzo fisico e mentale quasi sovrumano, dopo 10 anni di gare così intense la testa può solo dire basta”. Questa è una considerazione importante, dato che Pogacar ha già vinto 2 Tour de France a soli 24 anni.
Uno degli aspetti più interessanti dell’intervista è il confronto che Indurain fa tra il ciclismo ai suoi tempi e quello di oggi. “Oggi i ciclisti hanno a disposizione le migliori tecnologie, come caschi e tute aerodinamiche, materiali e ruote incredibili, e persino i misuratori di potenza. Ai miei tempi avevo a malapena un cardiofrequenzimetro”, ha spiegato l’ex campione.
Oltre all’evoluzione tecnologica, anche la struttura delle squadre è cambiata radicalmente. “Quando ho vinto i miei Tour, il mio Banesto aveva uno staff di 20-25 persone. Oggi le squadre con i maggiori budget arrivano facilmente a 100 membri dello staff”, ha sottolineato Indurain.
Un altro aspetto che è cambiato molto è l’alimentazione dei ciclisti. “Ricordo che nel 1992 iniziavamo a prendere i primi sali minerali e le compresse di glucosio. Ma non posso nemmeno dire quanti grammi di carboidrati per ora stavo assumendo. L’unica preoccupazione era ricordarsi di mangiare un panino, altrimenti si andava in crisi di fame”, ha ammesso Indurain. “E all’epoca capitava spesso. Oggi chi vede più una crisi di fame? Questi ragazzi vanno davvero forte, ma hanno a disposizione prodotti che li aiutano molto”.
Nonostante i grandi cambiamenti, Indurain guarda con fiducia al futuro del ciclismo e al possibile superamento del suo record da parte di Pogacar. “Vedo bene Pogacar, questo potrebbe essere l’anno giusto. Ma attenti a non sottovalutare Vingegaard, mi aspetto che migliori man mano che andranno avanti le tappe”, ha concluso l’ex campione.
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Arabba: La Perla delle Dolomiti per il CicloturismoA cura della redazione di Inbici News24
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