Nils Politt è uno dei nomi più interessanti da seguire per la stagione 2020. Il 25enne tedesco ha sempre mostrato di avere grande feeling con le classiche del Nord, ma la vera esplosione è avvenuta quest’anno, quando è riuscito a conquistare il quinto posto al Giro delle Fiandre e il secondo posto alla Parigi-Roubaix vinta da Philippe Gilbert. Nel 2020, Politt farà parte della Israel Start-Up Nation, che ha acquisito la licenza della Katusha-Alpecin, formazione nella quale militava il ragazzo di Colonia.
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Quando lo abbiamo incontrato, al ritiro della squadra che si è svolto in Croazia, Politt ha affermato: “Il 2019, per me, è stata davvero una bella stagione, il secondo posto alla Roubaix è stato incredibile, il mio primo podio in una classica monumento è qualcosa di speciale. Ma non solo per la Roubaix, anche il quinto posto al Fiandre è stato molto importante. Tutta la prima parte di stagione è stata buona, ma ho corso davvero molto, quindi nella seconda parte ero molto stanco, non solo di gambe ma anche di testa, e quindi non sono riuscito ad esprimermi come nella prima parte. Adesso ho trascorso delle ottime vacanze e ho recuperato energie per un’altra importante stagione”.
Il secondo posto alla Parigi-Roubaix, alle spalle di Philippe Gilbert, è tutto meno che una sconfitta per Politt: “Penso che salire sul podio della Roubaix a 25 anni sia un ottimo risultato, soprattutto perché ho chiuso alle spalle di un grande campione come lui. Non ho rimpianti: negli ultimi 5 km di gara sapevo che Lampaert stava spingendo a fondo per riprenderci, quindi ho deciso di andare avanti full gas. Fiandre e Roubaix sono le due classiche che mi si addicono di più, e per questo saranno i due obiettivi principali per il 2020. La Sanremo è sempre la corsa dove tutti gli sprinter arrivano al massimo delle proprie possibilità, e per questo penso che non sia troppo adatta alle mie caratteristiche: quest’anno Alaphilippe ha fatto un gran numero”.
L’incertezza sul futuro del Team Katusha-Alpecin si è prolungata per molto tempo, e di conseguenza anche l’incertezza sul futuro dei corridori: Gli sponsor non erano molto felici, avevamo ottenuto poche vittorie e c’era una situazione poco chiara per il futuro. Abbiamo vissuto per diversi mesi ad alti e bassi: un giorno pensavamo che avremmo avuto un team per il 2020, il giorno seguente no, quindi in questa situazione molti di noi non sono riusciti ad esprimersi al meglio. Sono stati molti i team che si sono fatti avanti per me quando si è saputo che la Katusha-Alpecin avrebbe chiuso. Io avevo due anni di contratto: quando ho saputo che la squadra era stata rilevata dalla Israel, non ho avuto dubbi e ho voluto continuare con loro. Siamo un team molto ben attrezzato per le grandi classiche e credo che possiamo ambire a un grande 2020”.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine