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Olimpiadi Parigi: Ganna, la medaglia d’argento e l’angelo


Filippo Ganna ha iniziato la prova a cronometro delle Olimpiadi come uno dei grandi favoriti, un ruolo che si era guadagnato grazie alle sue straordinarie prestazioni nelle competizioni precedenti. Insieme a lui, sulla rampa di partenza, c’erano nomi di spicco come Remco Evenepoel e Joshua Tarling, entrambi considerati avversari temibili. Ganna ha concluso la gara al secondo posto, un risultato che, sebbene non fosse ciò che sperava, non è da considerarsi negativo, soprattutto date le difficili condizioni di pioggia e il quasi incidente che ha vissuto durante la prova.

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In un’intervista post-gara, Ganna ha espresso la sua soddisfazione: “Sono molto felice perché non sono particolarmente bravo con la pioggia. Ma ho cercato di seguire il mio sogno e mantenere il giusto ritmo. Sono soddisfatto della mia prestazione di oggi.” Le sue parole riflettono non solo la sua resilienza, ma anche la consapevolezza delle sfide che ha affrontato. “Devo ringraziare il mio staff, perché fin dall’inizio della stagione mi hanno aiutato a raggiungere questo risultato. Devo anche ringraziare il mio allenatore, perché è lui che crede in me. Arrivare secondo fa un po’ male, ma stasera festeggeremo.”

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Per l’italiano ci sono sentimenti contrastanti, avendo perso 15 secondi da Remco Evenepoel sui 32 chilometri di gara. La maggior parte del distacco è avvenuta nei primi due terzi della prova, quando le condizioni meteo erano particolarmente avverse e il terreno bagnato rendeva ogni curva una sfida. Tuttavia, nella parte finale, Ganna è riuscito a recuperare alcuni secondi, dimostrando la sua determinazione e capacità di adattamento. È riuscito a superare Wout van Aert nel penultimo intermedio, un momento cruciale che ha dato nuova energia alla sua corsa, e ha dovuto difendersi dal suo compagno di squadra INEOS, Joshua Tarling, che ha forato all’inizio della giornata, mettendo ulteriormente alla prova la strategia del team.

Un momento incredibile è avvenuto quando ha perso il controllo della bici, trovandosi a pochi centimetri dalle barriere a grande velocità. “È stato molto vicino. Non so esattamente cosa sia successo. Forse avevo un angelo sulla spalla che ha evitato un grande incidente,” ha commentato, rivelando la tensione e l’adrenalina che ha vissuto in quel frangente. Questo episodio ha sottolineato non solo il rischio insito in una competizione di alto livello, ma anche la sua abilità nel gestire situazioni critiche.

Ganna ha poi riflettuto sulle condizioni di gara: “Abbiamo fatto la ricognizione con un tempo molto buono. Era asciutto e piuttosto caldo. Ora le condizioni sono completamente diverse. Forse sarebbe stato meglio fare una ricognizione ad alta velocità in condizioni di bagnato questa mattina, ma alla fine tutti hanno dovuto affrontare lo stesso percorso. Sono felice,” ha concluso l’italiano, mostrando una maturità e una comprensione del contesto competitivo.

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A cura della redazione di Inbici News24
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