Plugge della Visma chiede più professionalità e meno politica per la sicurezza dei corridori

Il mondo del ciclismo è stato nuovamente sconvolto dalla tragica morte improvvisa di uno dei suoi atleti la scorsa settimana in Austria. Andre Drege, un giovane talento norvegese sul punto di approdare al World Tour, ha perso la vita a seguito di una caduta nell’ultima tappa del Tour of Austria. Questo drammatico evento ha riportato prepotentemente al centro dell’attenzione il tema della sicurezza dei corridori e la necessità di migliorare le condizioni di gara.

Nessuno è stato più aggressivo su questo argomento del boss di Team Visma | Lease a Bike, Richard Plugge. Dopo l’ennesima tragica circostanza, il manager olandese è nuovamente intervenuto per chiedere maggiore tutela per coloro che ci regalano spettacolo sulle due ruote.

“È davvero triste”, ha dichiarato il CEO di Team Visma | Lease a Bike in un’intervista a Het Nieuwsblad. “Non vogliamo che nessuno della famiglia del ciclismo venga lasciato sull’asfalto a morire. Le nostre condoglianze alla sua famiglia e alla sua squadra. Questo dimostra ancora una volta che qualcosa deve essere fatto. Il ciclismo è pericoloso e lo sarà sempre, ma ora dobbiamo capire come aumentare in sicurezza.”

Plugge prosegue: “Dobbiamo accelerare molto di più su questo e non dobbiamo renderlo un processo politico. Ci sono innumerevoli idee. Soprattutto, abbiamo bisogno di un’organizzazione professionale che intervenga in questo ambito. Non un’organizzazione politica, come sta minacciando di diventare SafeR.”

“Devi guardare a questo come a un business❓”, conclude Plugge. “Perché si tratta di vite umane e della salute dei corridori. E poi anche dell’immagine dello sport. C’è molto da guadagnare e da raggiungere insieme se affrontiamo la questione in modo diverso. Ma ora concentriamoci su quel ragazzo, perché è la cosa più importante in questo momento.”

A cura della redazione di Inbici News24
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