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PUOI ANDARE IN BICI MA NON PUOI COMPRARLA: LO STATO ITALIANO NON VUOLE FARCI PEDALARE


Faccio una premessa generale, visto che siamo in un periodo davvero molto difficile e che purtroppo ogni discorso può essere travisato per fini politici. Noi di InBici Magazine, rivista online specializzata nel mondo del ciclismo e della bicicletta, non siamo mai scesi in discorsi politici, e non lo faremo neppure oggi. Non possiamo però non notare che le notizie che ci portano verso la fase 2 dell’emergenza sanitaria Coronavirus non stanno aiutando il mondo della bicicletta, nonostante sia stato affermato da molte personalità che essa sia un mezzo di trasporto molto utile per permettere gli spostamenti a partire dal 4 maggio.

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Nei giorni scorsi abbiamo parlato diverse volte del fatto che la bicicletta possa davvero vivere un grande momento di rilancio nella fase 2: il mezzo a pedali è l’unico che permette di mantenere la distanza di sicurezza dagli altri (e quindi il distanziamento sociale), non appesantisce il traffico ed è uno strumento perfetto per coprire dei piccoli spostamenti. Addirittura, ignfavore della bicicletta, si è espresso anche il prof. Fabrizio Pregliasco, noto virologo dell’Università di Milano, consigliandone l’utilizzo a discapito dell’automobile (fai click qui per rileggere l’intervista).

Sia chiaro che in questo caso non stiamo parlando di bicicletta utilizzata come mezzo per allenarsi, ma di bici come mezzo di trasporto. E purtroppo, su questo, il Governo sembra aiutare solo a parole. Nonostante i sindaci di diverse città d’Italia stiano lavorando per mettere in piedi una mobilità ciclabile (senza però dirci che fine farà questa nuova mobilità una volta terminata la fase 2), chiudendo alcune strade alle automobili per aprirle solo alle bici e ai monopattini, nonostante si parli insistentemente di incentivi fiscali per l’acquisto di bici tradizionali ed e-bike, purtroppo ad oggi non è possibile acquistare una bicicletta. Ed ecco quindi che tutte le belle parole vanno a farsi benedire.

Ad oggi, 29 aprile 2020, i negozi di biciclette non saranno aperti prima del 18 maggio. Insomma, chi vuole andare in bicicletta lo potrà fare dal 4 maggio, ma chi non ne ha una o chi volesse cambiarla non potrà farlo prima del 18 maggio, giorno in cui i negozi di bicicletta torneranno ad aprire.

L’incongruenza è davvero grande e paradossale, mi verrebbe da definirlo un paradosso tutto italiano. Insomma, chi non aveva una bicicletta, e magari adesso potrebbe essere invogliato ad andarci, non tanto per allenarsi quanto per muoversi da una parte all’altra del proprio paese o della propria città di residenza, non può acquistarla. Dal 4 maggio, infatti, i negozi di bicicletta potranno aprile solo l’officina meccanica, ma non sarà possibile vendere i mezzi.

A cosa servono, quindi, gli incentivi fiscali? A un bel niente. Perché per i primi 14 giorni della fase 2, chi non avrà una bicicletta prenderà per forza di cose l’automobile, oppure – peggio ancora – salirà sui mezzi pubblici, senza mantenere il distanziamento sociale, perché saranno sicuramente affollati. Per tutta l’Italia, quindi, senza guardare alle bandiere politiche, questa è una grande occasione persa. Un’occasione per mantenere l’ambiente pulito (questi 50 giorni di lockdown hanno sicuramente aiutato la natura con la riduzione dell’inquinamento), per non far formare di nuovo traffico in strada e per permettere il distanziamento sociale, unica soluzione che ci permette di combattere il Coronavirus. C’è un mezzo di trasporto che sembra quasi un antidoto, la bicicletta. E purtroppo, ancora una volta, i governanti italiani la mettono in cantina.

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4 Commenti

  1. Ciclista solitario non vogliono fare un giro con te

    Da ciclista spero che nessuno compri bici per colpa del covid ci bastano già le auto guidate da malati di mente e gli altri ciclisti che occupano le carreggiate a gruppo.Ripeto da ciclista vorrei una diminuzione dei ciclisti per strada che ti devono per forza stare a ruota o darti da parlare.Speriamo sto incentivo non ci sia anzi spero mettano pure il bollo e l’assicurazione cosi rimaniamo in pochi..Incrocio le dita…

  2. Cosa si può pretendere da un governo che più di una volta ci ha dimostrato di essere palesemente ignorante? Il negozio di biciclette non è un posto dove ce assembramento di persone. Entra un cliente alla volta e gli altri attendono fuori, come avviene in altre parti.

  3. Baroncini Francesco

    Se non pedalo do di matto

  4. Certo sarebbe meglio concedere le aperture dei negozi solo per le vendite , ma chiaramente bisogna procedere per priorità, eh in questo caso è la sicurezza sanitaria
    Detto ciò, in Italia e soprattutto aL centroNord , ogni cittadino possiede almeno una bicicletta , quindi ognuno potrà usarla per spostarsi in sicurezza,, mentre per le elettriche si aspetterà — del resto fino a pochi anni fa le ebike non esistevano e tutti andavamo in bici ugualmente.

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