La stagione ciclistica amatoriale è ormai per buona parte compromessa. Sono molti gli eventi che, purtroppo, sono stati rinviati al 2021, ma alcune manifestazioni sono state ricollocate in calendario già nel mese di settembre 2020, con la speranza che la situazione Coronavirus possa migliorare e che queste ultime possano svolgersi senza troppi problemi.
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A partire dal 4 maggio tutti potranno tornare a praticare sport individuali, salendo quindi di nuovo in bicicletta. Questo ritorno agli allenamenti ha acceso le speranze degli amatori, che sognano un ritorno alle gare. Qualora la situazione Coronavirus dovesse migliorare, comunque, non è immaginabile un completo ritorno alla normalità. Ne abbiamo parlato insieme al prefetto Roberto Sgalla, presidente di Formula Bici, in una lunga intervista nella quale abbiamo cercato di chiarire molti dubbi.
qui sotto la video intervista al prefetto Roberto Sgalla
“Senza dubbio posso dire che, qualora gli eventi del 2020 dovessero svolgersi, non dobbiamo immaginarli e concepirli come li abbiamo sempre vissuti – spiega il prefetto Sgalla – credo che tornare in bicicletta sia molto importante, ma non dobbiamo dimenticare il distanziamento sociale, cosa molto difficile da mantenere in una Granfondo”.
In effetti, il contatto fisico è quasi inevitabile in una manifestazione dove ci sono tantissimi ciclisti. I numeri delle Granfondo sono impressionanti, delle vere e proprie feste di appassionati che pedalano lungo percorsi bellissimi, ognuno con il proprio passo: “Una delle difficoltà risiede proprio nella partenza, perché si può impedire il contatto con il pubblico inserendo due fila di transenne, ma non è possibile impedire il contatto tra ciclisti.
Sicuramente non ci saranno problemi per le gare a cronometro, che auspico siano fatte nel corso della stagione, ma il problema sarà soprattutto per le manifestazioni. Bisogna quindi iniziare a ragionare sulla possibilità di partenze alla francese. I problemi coinvolgono soprattutto le Granfondo più piccole, in quanto i permessi concessi sono per poche ore, e questo sarà un’ulteriore difficoltà per gli organizzatori. Una delle formule più adeguate per pedalare nel periodo post Coronavirus sarà sicuramente quella delle randonèe, dove ognuno può rimanere da solo”.
Anche i servizi più essenziali delle gare dovranno essere rivisti: “pensiamo al pasta party – afferma il dott. Sgalla – è un qualcosa di improponibile subito dopo la fine dell’emergenza Covid-19. Probabilmente, bisognerà inventarsi dei pasti take away, così come bisognerà limitare l’utilizzo degli spogliatoi e delle docce nel dopo gara. Inoltre, penso anche ai ristori: bisognerà utilizzare solo delle bottiglie monouso e del cibo confezionato singolarmente, altrimenti si potrebbe rischiare il contagio. Senza dubbio, però, una cosa che potrebbe aiutarci è quella dei test sierologici, capire quante persone hanno sviluppato anticorpi al Coronavirus per capire anche quale possa essere il grado di rischio”.
E’ difficile, ad oggi, sapere se nel 2020 si potrà riprendere con le gare: “Di sicuro è importante ricominciare a pedalare – spiega il prefetto Sgalla – e sono felice che si stia parlando così tanto di ciclabilità. La Federazione Ciclistica Italiana ha dato dei suggerimenti a tutti coloro che vogliono allenarsi in solitaria, ed è importante seguirli perché dobbiamo essere prima ancora cittadini che sportivi. La bicicletta vivrà un grande rilancio, e già questa è una grandissima notizia per tutti noi che ruotiamo intorno a questo mondo”.