Sandro Stevan è l’organizzatore della Granfondo Bra-Bra Specialized, evento organizzato sotto l’egida di Acsi Ciclismo che nel corso degli ultimi anni è davvero cresciuto a dismisura. Lo stesso Stevan, nell’intervista realizzata durante il format “InBici – Passione sui pedali”, ha affermato: L’edizione 2019 della Granfondo Bra-Bra Specialized è stata una delle più belle e delle più partecipate ed è stata una grande soddisfazione per noi che ci riteniamo organizzatori non professionisti”.
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La Granfondo Bra-Bra Specialized, inizialmente prevista per il 25 e 26 aprile, è stata spostata al 12 e 13 settembre a causa della pandemia da Covid-19, ma dopo un primo rinvio il comitato organizzatore ha deciso di spostare tutto al 2021. “Quest’anno, visto il successo del 2019, avremmo voluto ospitare la Bra-Bra Baby e la Bra-Bra Gravel Experience, visto che il mondo Gravel sta crescendo e viene così apprezzato. Nella nostra zona abbiamo sentieri che si snodano tra i vigneti e ci sarebbe piaciuto organizzare questo tipo di evento, che non è competitivo ma che avrebbe avuto dei tratti enogastronomici, con alla base il concetto di promozione del territorio. Purtroppo, le cose non sono andate come avremmo voluto”.
Le cose, però, stavano andando bene. Solo la pandemia è riuscita a fermare una macchina organizzativa che sarebbe stata premiata da un grande numero di partecipanti: “A febbraio avevamo già un numero moto più alto di quelli che avevamo ottenuto nello stesso periodo del 2019, quindi eravamo molto ottimisti. Come tutti, ci siamo dovuti rassegnare e fermare la macchina organizzativa. In un primo momento si è pensato di posticipare di sei mesi l’evento, passando dalla primavera all’autunno, ma la cosa non si è evoluta per il meglio”.
Parlando di danni economici, Stevan spiega che non sono arrivati nell’immediato, ma è convinto che arriveranno ragionando sul medio-lungo termine: “Noi portavamo circa 2500 persone a Bra e nel circondario. Di essi, una bella fetta soggiorna, degusta, spende, quindi crea movimento e business per tutto ciò che sono le attività e le strutture che vivono di turismo. Quindi, se dobbiamo ragionare su quel fronte lì, un danno c’è stato, non tangibile immediatamente ma a lungo termine, in quanto se tutto dovesse tornare come prima sarà difficile tornare ai numeri che avevamo fatto nelle ultime edizioni”.
Stevan, nonostante alcuni organizzatori stiano provando a ripartire, resta convinto che la decisione di rinviare tutto al 2021 sia stata la migliore: “Apprezzo molto lo sforzo fatto da molti organizzatori per dare un segnale molto forte, però sinceramente non so dire se ad oggi avremmo fatto bene a confermare la data del 12 e 13 settembre. Penso di no, perché la situazione è ben lungi dall’essere risolta”.