Giovanni Ellena, direttore sportivo della Androni Giocattoli Sidermec, è sempre autore di riflessioni non banali, da uomo sportivo di esperienza quale egli è. In un post pubblicato ieri sulla propria pagina Facebook, Ellena racconta una considerazione nata mentre stava pedalando nelle sue zone, in Piemonte.
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Lungo una strada, Ellena si ritrova dietro ad un trattore, che non riesce a superare la velocità di 27 km/h. Lentamente, dietro di loro, si forma una lunga fila di macchine, ma nessuna di queste autovetture suona il clacson.
“Eravamo su una statale importante. Velocità di crociera 27 km/h. Bene, in tutto il tratto non ho sentito nessuna protesta o clacsonata da parte degli automobilisti che, in un certo momento, avevano formato una coda di dieci auto. A questo punto la riflessione é naturale. In Italia mancano infrastrutture e legislazione a protezione dei ciclisti , ma soprattutto la cultura del rispetto reciproco. Da parte del ciclista nei confronti delle auto e viceversa. Qualcuno dirà: si ma quello sul trattore stava lavorando. Ricordiamoci che la bici é un lavoro per molti o anche solo un mezzo intelligente per andarci al lavoro”.
In effetti, premesso che serve rispetto reciproco, bisogna anche ammettere che molti gruppi di ciclisti in bici da corsa riescono a mantenere una velocità di crociera superiore ai 27 km/h. Insomma, la riflessione di Ellena è sacrosanta. Bisogna continuare a chiedere regole precise per i ciclisti, che non possono continuare ad essere quasi del tutto ignorati dal codice della strada.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine
I ciclisti in gruppo approfittano del numero per non viaggiare secondo quanto normato dal codice stradale. Anche in questo caso le legalità non viene fatta rispettare. Mai visto multe?
ti voglio ricordare che l’elemento più debole in strada è il ciclista e il pedone ,ergo,chi viaggia con un mezzo come un’automobile ha il DOVERE, a prescindere, di stare attento visto che lui può causare danni irreparabili con un comportamento superficiale,con questo nulla togliendo al fatto che il ciclista a sua volta deve stare attento e ligio nel rispetto del codice della strada
Sono un triathleta e sono un agricoltore.
Forse gli automobilisti non suonano il clacson ad un trattore perchè immaginano che stia lavorando,che sia in regola col codice della strada ed anche perchè non può fare altrimenti.
Il gruppo di ciclisti affiancato,che occupa l’intera carreggiata ( senza luci,avvisatore acustico e catarinfrangenti sui pedali,che ignora i semafori rossi) può sembrare ( e molte volte lo è ) un insieme arrogante di perditempo.
Nessuno è perfetto ma,nella mia esperienza,molto spesso i ciclisti se le vanno a cercare: intendo imprecazioni non ripicche violente!