L’incidente dello scorso anno al Giro del Delfinato potrebbe aver chiuso in maniera anticipata la carriera ad alti livelli di Chris Froome e sostanzialmente quella che è stata un’epoca del ciclismo moderno nei grandi giri: il britannico è stato per oltre un lustro il più forte corridore da corse a tappe sulla scena internazionale, ma ora le cose potrebbero essere cambiate. Con lungimiranza, però, la squadra potrebbe già avere il suo erede in casa.
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E il nome di questo corridore è Egan Bernal, fresco vincitore del suo primo Tour de France e astro nascente del ciclismo mondiale nonostante la giovanissima età. Cresciuto nella MTB e poi alla corte di Gianni Savio, il Team Ineos se n’è assicurato le prestazioni quando ancora si chiamava Sky e non sembra avere intenzione di lasciarlo andare, magari con l’obiettivo di costruire una nuova epopea proprio con il colombiano protagonista.
Bernal, però, non è l’unico nome di spicco in squadra. Nell’inverno, Richard Carapaz (vincitore dell’ultimo Giro d’Italia) ha firmato per la compagine inglese e potrà recitare un ruolo importante negli anni a venire. Nella stagione 2020 dovrebbe dividere i gradi di capitano con Geraint Thomas al Giro d’Italia, occasione perfetta per gestire la formazione che gli sarà messa a disposizione e dimostrare il proprio valore, mentre Froome e Bernal dovrebbero essere le punte al Tour, in attesa di valutare il recupero del quattro volte vincitore della Grande Boucle.
Di fatto, quello che si attendono in casa Ineos è un vero e proprio passaggi di consegne. Bernal è cresciuto molto negli ultimi anni, ma al contempo Froome merita un ultima grade occasione per diventare il più vincente di sempre al Tour de France, almeno secondo l’albo d’oro ufficiale. Al solito, la compagine rossonera fornirà ai propri leader un cast di supporto di assoluto livello, cui si è aggiunto nell’inverno anche lo specialista delle cronometro Rohan Dennis, il cui ruolo è difficilmente inquadrabile al momento, anche se potrebbe risultare essere un vagone preziosissimo del celebre trenino Ineos. Sono rimasti in squadra i giovani talenti Tao Geoghegan Hart, Pavel Sivakov e Ivan Sosa, il cui percorso di crescita potrà proseguire con tutta la calma del mondo, tra ruoli di gregario e occasioni da sfruttare quando ci sarà l’occasione.
In ottica classiche, invece, non cambierà molto: in linea teorica, Michal Kwiatkowski dovrebbe essere il faro nelle corse collinari, con Gianni Moscon e Dylan Van Baarle chiamati a vincere nelle grandi classiche sulle pietre del Nord. Dopo alcune stagioni deludenti in questo settore, è facile immaginare che la dirigenza abbia chiesto un netto miglioramento dal punto dei visita dei risultati anche in questo ‘dipartimento’ del team. Spazio anche per Filippo Ganna, il cui sviluppo come corridore all’interno della squadra passa anche dalla pista e dalle Olimpiadi di Tokyo di quest’estate.
Articolo a cura di Gianluca Santo per InBici Magazine