Colpo di Michael Woods nella terza tappa della Tirreno – Adriatico 2020.
Il corridore della EF Education First conquista il traguardo di Saturnia, battendo in una volata a due Rafal Majka (Bora – Hansgrohe), al termine di una giornata vibrante.
Il canadese aveva fatto la differenza sul durissimo Poggio Murella, il Muro dedicato a Marco Pantani, per poi piazzare la stoccata vincente dopo il rientro in discesa del polacco. Completa il podio di giornata un pimpante Wilco Keldermann (Team Sunweb) che ha tagliato il traguardo con 20 secondi di ritardo. Assieme a lui tutti gli altri favoriti per la vittoria finale, ad eccezione di Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo). Il siciliano ha sofferto le pendenze al 20% nel finale, chiudendo nel secondo gruppo degli inseguitori. Migliore degli italiani Fausto Masnada (Deceuninck – QuickStep) che ha chiuso in ottava posizione.
Grazie a questo successo Michael Woods si porta anche al comando della classifica generale, candidandosi a un ruolo da protagonista nella lotta per il successo finale.
Pronti via e vanno in fuga Hermann Persteiner (Bahrain – McLaren), Alessandro Tonelli (Bardiani – CSF – Faizanè), Nathan Van Hooydonck (CCC Team), Dimitri Claeys (Cofidis), Benjamin Thomas (Groupama-FDJ), Matthew Holmes (Lotto Soudal), Pascal Eenkhoorn (Team Jumbo – Visma), sui quali rientra dopo una trentina di chilometri anche Marco Frapporti (Vini Zabù – KTM). Il gruppo, complice l’elevato chilometraggio (214 km), lascia fino a otto minuti di vantaggio ai battistrada, con le squadre dei big che si alternano in testa per tenere la situazione sotto controllo.
La corsa si accende al primo passaggio su Poggio Murella, il Muro di Pantani. Davanti accelera lo statunitense Holmes, tra i più brillanti in salita, ma a scattare è il francese Thomas che si lancia in una rischiosa azione solitaria. Alle loro spalle il ritmo aumenta con Trek – Segafredo e INEOS – Grenadier che si affacciano nelle prime posizioni, per poi lasciare spazio alla EF Education First. La squadra statunitense organizza un inseguimento più deciso e il margine dei battistrada inizia a ridursi in maniera sensibile.
Si arriva ai piedi del secondo passaggio su Poggio Murella, a meno di 15 chilometri dall’arrivo, con un margine ridotto all’osso per i battistrada. Da dietro tenta un attacco in contropiede Florian Senechal (Deceuninck – QuickStep), ma quando le pendenze raggiungono la doppia cifra. Ripreso il francese e lo stoico Holmes, ultimo degli attaccanti della prima ora a mollare, sale in cattedra Michael Woods (EF Education First). L’accelerazione del canadese fa male e le prime vittime sono Mathieu Van der Poel (Alpecin – Felix) e Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo). Metro dopo metro anche gli altri big iniziano a perdere contatto, tra questi anche Geraint Thomas (Ineos – Grenadier) e Jakob Fuglsang (Astana) che riescono a contenere i danni.
Woods scollina con una quindicina di secondi nei confronti di un drappello di undici atleti, formatosi subito dopo il GPM. Tra questi c’è Rafal Majka (Bora – Hansgrohe) che sfrutta le sue ottime doti di discesista per raggiungere in pochi metri i battistrada. I due vanno avanti con un buon accordo, mentre dietro c’è il solo Jack Haig (Mitchelton – Scott) a inseguire in appoggio a Simon Yates. Il lavoro solitario dell’australiano, seppur encomiabile, è insufficiente per colmare il distacco e così il discorso vittoria di tappa è ristretto a due atleti. Woods e più lesto e a 150 metri dall’arrivo sorprende Majka che, leggermente piantato, non può far altro che vedere l’avversario festeggiare un successo che gli mancava dalla Milano – Torino del 2019.
a cura di Luca Pellegrini per iNBiCi Magazine