Dopo la brutta caduta al Tour de Qinghai Lake che aveva compromesso il resto della passata stagione, Alessandro Tonelli era tornato alle competizioni in sud America pronto al riscatto. Poi la cancellazione delle corse, il lockdown e ora il ritiro all’Hotel Interalpen al Passo del Foscagno con tutto il team.
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Il corridore bresciano ripensa ai mesi trascorsi con un occhio ai prossimi impegni: “Ho passato il periodo di lockdown in casa allenandomi e seguendo le regole date dal nostro preparatore. Ora siamo qui in altura per essere pronti per le prossime gare. A parte la questione tamponi, non si sa ancora niente di certo, ma io dovrei ripartire a fine mese in Slovenia per poi andare alle Strade Bianche. Speriamo di tornare alla normalità il prima possibile”.
In una stagione concentrata come quella che ci apprestiamo a vivere, ritieni che possano esserci fattori penalizzanti per voi ciclisti delle Professional?
“Sarà una stagione anomala perché c’è chi potrà correre tanto e chi invece no. Chi sarà al top sarà al via di tutte le corse ma chi non sarà in forma dovrà sfruttare quelle poche occasioni per farsi notare. Alcune squadre come la nostra, non riuscendo a fare tripla attività, dovranno compiere scelte. Spero di essere tra gli atleti che potranno fare più gare possibili”.
Come giudichi il calendario stilato dall’UCI?
“Condivido il fatto che molte corse minori abbiano trovato una propria collocazione nel nuovo calendario. L’unico mio punto di domanda è legato all’evolversi della situazione soprattutto post Tour de France. Dopo la corsa francese si proseguirà con il calendario previsto o verrà ancora modificato? Vedremo”.
Essendo il veterano del team, avverti di avere un ruolo importante nei confronti dei compagni meno esperti?
“Sono arrivato alla sesta stagione in Bardiani-Csf-Faizanè e quest’anno ho in squadra ragazzi molto giovani che devo imparare tanto dopo avere dimostrato il loro valore nelle categorie minori. Il mio compito, oltre a quello di andare in fuga in gara, sarà anche quello di trasmettere un po’ della mia esperienza e insegnare piccoli trucchi che ho imparato pure io a mia volta. Mi trovo molto bene in questo ruolo. I compagni mi vedono come un punto di riferimento e mi fa molto piacere, anche perché vuole dire che sono un buon esempio per loro”.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi-sogni?
“Ho un conto in sospeso con il Giro d’Italia. Due anni fa ho dovuto abbandonare due giorni prima della tappa di casa e la scorsa stagione sono stato escluso dalla rosa. Vorrei prendere parte alla Corsa Rosa e provare a vincere una tappa, magari proprio dopo una fuga. Speriamo di fare parte della selezione. Oltre a questo il sogno rimane sempre il Lombardia”.