E sono due per Jonas Vingegaard. Il danese della Jumbo-Visma è di nuovo vittorioso a Parigi, firmando una meravigliosa doppietta al Tour de France 2023, battendo come lo scorso anno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) al termine di un duello appassionante durato due settimane chiuso con l’affondo del Re Pescatore a Combloux e la crisi dello sloveno nel giorno successivo a Courchevel.
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JONAS, IL RE DEI GT – Una vita stravolta in due anni. Da ottimo gregario per Primoz Roglic nel 2021 a diventare il miglior interprete delle corse a tappe di tre settimane nel globo. Se era rimasto qualche dubbio lo scorso anno, quando la presenza di Roglic aveva indotto Pogacar a sfiancarsi sul Col du Granon, quest’anno non ci sono appelli: preparazione certosina a questo Tour, calcolando praticamente ogni mossa. Quando è parso in difficoltà ha sempre parato ottimamente il colpo, supportato anche da una Jumbo-Visma che probabilmente è la squadra più forte al mondo. E ora la Vuelta, per un’altra conferma che sulle tre settimane non lo tiene davvero nessuno.
TADEJ RIMANE UN FENOMENO – Pogacar è stato scalzato da ruolo di uomo da battere nei Grandi Giri, ma questo Tour è un’ulteriore testimonianza della sua forza e della sua grandezza. Arrivava dalla frattura al polso della Liegi, e per questo è stato costretto ad una preparazione approssimativa. E invece, per due settimane, ha fatto praticamente partita pari con Vingegaard, facendoci dimenticare che per due mesi non ha praticamente corso. Alla fine è scoppiato sul Col de la Loze, e ci regala l’immagine che chiunque, anche lui, è umano.
Un Tour de France che passerà dunque alla storia per la definitiva consacrazione di Vingegaard, ma che conferma la rivalità tra i due, che non potrebbero essere più diversi. Freddo e calcolatore uno, trascinante e guidato dall’istinto l’altro. Due differenti modi per interpretare le corse, ugualmente redditizi. Siamo adesso 2-2 per numero di Tour vinti. E non vediamo l’ora di assistere alla sfida tra questi due alieni nel 2024.
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