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Tyler Hamilton: confessioni dell’era oscura nel ciclismo
photo @Bettiniphoto.net

Tyler Hamilton: confessioni dell’era oscura nel ciclismo


Come riportato da marca.com, Tyler Hamilton, ex gregario di Lance Armstrong, ha recentemente rilasciato dichiarazioni scioccanti sull’era del doping nel ciclismo. Le sue rivelazioni gettano nuova luce su un periodo controverso dello sport.

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Hamilton, oro olimpico ad Atene 2004, ha condiviso le sue esperienze nel podcast The Roadman. Ha descritto apertamente le pratiche di doping diffuse nel ciclismo professionistico durante la sua carriera.

L’ex ciclista ha ammesso di aver odiato le trasfusioni di sangue. Questo metodo, ampiamente utilizzato, ha segnato la fine della sua carriera d’élite nel 2004.

Hamilton ha rivelato che inizialmente il doping veniva presentato come una pratica per la salute degli atleti. Tuttavia, l’evoluzione delle tecniche ha portato a metodi sempre più rischiosi e clandestini.

Dopo il 1998, secondo Hamilton, tutte le pratiche di doping divennero estremamente pericolose e segrete. Questo cambiamento ha segnato un punto di svolta nell’uso di sostanze proibite nel ciclismo.

L’ex corridore del US Postal ha descritto il senso di sporcizia e follia che provava durante le trasfusioni. Queste confessioni evidenziano il pesante fardello psicologico che gli atleti dovevano sopportare.

Hamilton ha giustificato il suo coinvolgimento nel doping affermando che era una pratica comune. Credeva fosse necessario per competere ad alto livello, dato che tutti lo facevano.

La carriera di Hamilton è stata segnata dal desiderio di emergere dall’ombra di Armstrong. Ha brillato nel US Postal, vincendo tappe e piazzandosi bene nelle classifiche generali.

Dopo aver lasciato il US Postal, Hamilton ha guidato squadre come CSC e Phonak. La sua carriera ha raggiunto l’apice con la vittoria olimpica, ma è stata poi offuscata dalle accuse di doping.

Nel 2011, Hamilton ha confessato di aver visto Armstrong iniettarsi EPO in numerose occasioni. Ha rivelato che il texano faceva uso di varie sostanze proibite, incluse testosterone e trasfusioni di sangue.

Nonostante le tensioni passate, Hamilton afferma di aver perdonato Armstrong. Ha espresso empatia verso il suo ex capitano, citando le difficoltà personali che Armstrong ha affrontato nella sua vita.

Le rivelazioni di Hamilton offrono uno sguardo crudo su un’epoca controversa del ciclismo. Mostrano come il doping fosse profondamente radicato nella cultura dello sport a quel tempo.

Queste confessioni sollevano domande importanti sulla pressione che gli atleti subivano per rimanere competitivi. Evidenziano anche le conseguenze a lungo termine delle scelte fatte in quel periodo.

La storia di Hamilton serve come monito per le generazioni future di ciclisti. Dimostra l’importanza di mantenere l’integrità dello sport e i pericoli del doping.

Le sue parole contribuiscono a una comprensione più profonda di un’era che ha lasciato cicatrici indelebili nel mondo del ciclismo. Offrono una prospettiva unica su un periodo che continua a influenzare lo sport.

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A cura della redazione di Inbici News24
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