Le polemiche per ora sono alle spalle, lui risponde a suon di risultati: nella tappa regina della Vuelta a San Juan ad esultare è Miguel Angel Lopez. Il colombiano fa esultare il Team Medellin – EPM cogliendo, oltre al successo parziale, anche la leadership della classifica generale, dominando in lungo e in largo in salita. In casa Italia però c’è da sottolineare un Filippo Ganna già in condizione monstre e inaspettatamente performante in montagna.
Sette uomini hanno preso il comando delle operazioni nella prima parte di gara: Manuele Tarozzi (Green Project – CSF Faizané), Emiliano Contreras, Leandro Carlos Messineo (Chimbas Te Quiero), Laureano Rosas, Alejandro Quilci (Gremios por el Deporte – Cutral Co), Gerardo Matias Tivani (Agrupación Virgen de Fatima ) e Christopher Robin Jurado (Panamá es Cultura y Valores).
Ovviamente il gruppo ha gestito la situazione, non lasciando un margine cospicuo e riavvicinandosi nella fase decisiva della frazione. Ad anticipare i tempi ci ha provato proprio l’unico azzurro all’attacco, Tarozzi, che ha guadagnato sui compagni di fuga lanciandosi all’attacco in solitaria. L’italiano è stato poi raggiunto da Messineo e i due hanno approcciato in coppia l’ascesa finale verso Alto Colorado.
A 10 chilometri dal traguardo ha preso in mano l’iniziativa il campione del mondo: primo attacco per Remco Evenepoel (Soudal – Quick Step), raggiunto però da una Ineos Grenadiers apparsa già in gran spolvero. Poi ci ha provato Miguel Ángel López (Team Medellin – EPM) e, dopo l’azione del colombiano, è andato in difficoltà proprio il belga in maglia arcobaleno.
Uno, due, tre scatti per Lopez che è riuscito a mettere alla corda tutti i rivali, trovandosi da solo al comando a cinque dall’arrivo. Dietro di lui il lavoro di Egan Bernal in favore di un mostruoso Filippo Ganna: in montagna il recordman dell’ora ha provato ad agganciare il leader. Il finale in pendenza non ha premiato il campione italiano a cronometro, che si è dovuto accontentare della seconda piazza alle spalle di un Lopez scatenato. Terzo Sergio Higuita (Bora-hansgrohe), poi Bernal ed Einar Rubio (Movistar).
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