Non ha mai partecipato alla Parigi-Roubaix. Ma Mathieu van der Poel, capitano della Alpecin-Fenix, già da quest’anno sarà tra i favoriti nella “Regina delle Classiche”, che si sposa con le sue caratteristiche di passista cresciuto nei campi del ciclocross.
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Di fatto, la corsa è cucita sulle sue caratteristiche e anche per questo la sua formazione si è adoperata per un sopralluogo sui settori in pavé che la caratterizzano in vista della gara che a seguito della rimodulazione del calendario si terrà il 25 ottobre, quando anche il meteo potrebbe diventare un fattore. L’olandese di sangue ciclisticamente nobile ha già dimostrato nelle scorse due stagioni di poter competere ai massimi livelli, ma questa per lui potrebbe essere quella della consacrazione definitiva e quella delle prime vittorie pesanti, anche nelle Monumento.
Anche perché la sua formazione, oltre a Gand-Wevelgem, Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix, ha conquistato diversi inviti per le corse italiane organizzate da RCS: l’Alpecin-Fenix, infatti, prenderà parte a Strade Bianche (1 agosto), Milano-Torino (5 agosto), Milano-Sanremo (8 agosto), Gran Piemonte (12 agosto), Il Lombardia (15 agosto) e Tirreno-Adriatico (7-14 settembre). In particolare, per van der Poel Strade Bianche e Milano-Sanremo possono rappresentare obiettivi importanti sin dalle prime uscite stagionali, anche considerando che ha sempre dimostrato di non aver bisogno di tempo per trovare il giusto colpo di pedale.
Dopo una prima parte di stagione che stanti così le cose potrebbe svolgersi quasi interamente in territorio italiano, van der Poel dovrebbe virare sulle Classiche del Nord: non è ancora certa la sua partecipazione alla Gand, ma sicuramente (salvo imprevisti) sarà ai nastri di partenza di Fiandre e Roubaix.
Un corridore eclettico e spettacolare, che a soli 25 anni, e un passaggio al ciclismo su strada che ancora non ha fatto completamente il suo corso, ha già vinto e convinto gli addetti ai lavori. Nell’attesa di vederlo su strada, magari contrapposto al suo rivale di sempre Wout Van Aert, da italiani non possiamo che gioire nella speranza di poterlo vedere sulle nostre strade sin dalle prime gare in programma. Con la garanzia di spettacolo che lo accompagna ogni volta che attacca il numero sulla schiena.