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2020 UEC Track European Championships - Plovdiv - 5th Day - 15/11/2020 - 500m Women - Miriam Vece (Italy) - photo Dario Belingheri/BettiniPhoto©2020

10 DOMANDE A… MIRIAM VECE


Miriam Vece, pistard di Crema, è sicuramente unica nel suo genere. Unica perché è raro che una ciclista in Italia si dedichi esclusivamente alla pista, unica perché sta costruendo la sua carriera nei velodromi e unica perché sta scrivendo, nelle discipline veloci, una pagina della storia italiana.

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A conferma, non è un caso che Miriam detenga tre record nazionali. Dopo essere entrata a far parte del Gruppo Sportivo dell’Esercito, l’atleta della Valcar-Travel&Service è pronta a puntare verso l’alto, verso nuovi traguardi. Per scoprire il suo percorso e le sue ambizioni le abbiamo rivolto le nostre “10 domande”.

Iniziamo dalla recente notizia. Come si è concretizzata l’opportunità di correre con i colori del gruppo sportivo Esercito?

“Questa possibilità si è realizzata grazie ai risultati ottenuti negli ultimi anni, in particolare i due bronzi conquistati nei 500 metri lo scorso anno al mondiale e all’europeo. Credo che l’ingresso nel CSOE rappresenti una grande opportunità per la mia carriera. Sono onorata e davvero contenta che l’esercito abbia deciso di investire anche nel ciclismo su pista. Li ringrazio sin da subito e spero di poterli ripagare raggiungendo gli obiettivi prefissati”.

2020 UEC Track European Championships – Plovdiv – 2nd Day – 12/11/2020 – Women Sprint – Miriam Vece (Italy) – photo Dario Belingheri/BettiniPhoto©2020

Questa novità, considerando anche le difficoltà nel ciclismo femminile, ti aiuterà a focalizzarti maggiormente sui tuoi obiettivi?

“Sicuramente questa situazione mi permetterà di lavorare più serenamente e tranquillamente in vista dei prossimi appuntamenti. Ora abbiamo una sicurezza anche economica. Per qualsiasi cosa so che il CSOE sarà a nostra disposizione per aiutarci e permetterci di lavorare al meglio. Ora ho l’occasione di migliorarmi e allenarmi senza nessun pensiero”.

Il ciclismo e la pista sono il tuo habitat naturale. Quando ti sei avvicinata a questa disciplina?

“Mi sono avvicinata al ciclismo per gioco quando avevo sei anni perché anche mio fratello Gerardo correva in bici. Seguendo il suo esempio ho voluto provare e da allora non ho più smesso. Ho iniziato a pedalare più per stare in compagnia e poi questa si è trasformata in una passione. Al ciclismo su pista e alle discipline veloci invece mi sono avvicinata più tardi, intorno ai diciassette anni. In accordo con il team e con la Nazionale ho deciso di gareggiare solo nei velodromi”.

2020 UEC Track European Championships – Plovdiv – 5th Day – 15/11/2020 – Women 500m – Anastasia Voinova (Russian Federation) – Miriam Vece (Italy) – photo Dario Belingheri/BettiniPhoto©2020

Hai provato a competere anche nelle gare di resistenza su pista? Quando hai capito di avere attitudine soprattutto per la velocità?

“Su pista non ho mai fatto gare endurance, solo qualche volta in inverno al velodromo di Montichiari. Ho capito che le discipline veloci facevano per me da junior, quando le gare su strada iniziavano ad essere troppo dure ed impegnative. Io e la salita eravamo due cose completamente diverse”.

Quali differenze hai trovato nel correre in pista e in strada, quali timori?

“Correre su pista e su strada sono due cose completamente diverse che ti regalano anche emozioni differenti. Personalmente ho più timore in pista dove un minimo errore, anche impercettibile, può compromettere la gara. In pista occorre essere il più precisi possibili. Soprattutto nei 500 metri, dove contano anche i millesimi e l’uscita dai blocchi di partenza”.

World Championships Track Cycling 2020 – Berlin – 4th Day – 29/02/2020 – Women’s 500m Time Trial – Miriam Vece (ITA) – photo Davy Rietbergen/CV/BettiniPhoto©2020

Come si svolge la tua preparazione a una stagione, calcolando che a volte alcuni impegni del ciclismo su pista si tengono nei mesi invernali o nei mesi dove non si corre su strada?

“È ormai da tre anni che non corro più su strada e la mia preparazione è incentrata solo sulla pista. Mi alleno tre volte a settimana nel velodromo e due in palestra. Al sabato non rinuncio alla mia uscita tranquilla su strada, mentre in avvicinamento alle gare solitamente seguo un periodo di scarico. Per il resto le mie settimane sono sempre uguali. Quasi tutto l’anno inoltre abbiamo i raduni con la Nazionale”.

Quale è stata la più grande soddisfazione che hai avuto nel ciclismo fino ad ora?

“La più grande soddisfazione è stata sicuramente la conquista della medaglia ai campionati del mondo di Berlino a febbraio 2020. Vincere il bronzo in una disciplina dove mai nessuna Italiana era arrivata a podio è stata un’emozione unica. Anche i due ori ai campionati europei under23 del 2018 rappresentano dei momenti che non dimenticherò mai”.

World Championships Track Cycling 2020 – Berlin – 4th Day – 29/02/2020 – Women’s 500m Time Trial – Jessica Salazar (MEX) – Leah Sophie Friedrich (GER) – Miriam Vece (ITA) – photo Davy Rietbergen/CV/BettiniPhoto©2020

Quale è stato il momento più difficile che hai dovuto affrontare?

“Sicuramente ho dovuto affrontare parecchi momenti difficili o situazioni che avrei voluto andassero in maniera differenti, tuttavia non sono una persona che guarda al passato. Per questo motivo non ne ricordo uno in particolare”.

Quando non pedali come ti piace trascorrere il tuo tempo?

“Nei rari momenti in cui non sono in sella a una bici mi piace andare a fare shopping e passare del tempo con la mia famiglia o i miei amici. Quando invece ho più di un giorno di riposo dagli allenamenti cerco sempre di andare al mare. Ogni tanto seguo il calcio femminile perché ci gioca la mia migliore amica”.

2020 UEC Track European Championships – Plovdiv – 5th Day – 15/11/2020 – Women 500m – Daria Shmeleva (Russian Federation) – Anastasia Voinova (Russian Federation) – Miriam Vece (Italy) – photo Dario Belingheri/BettiniPhoto©2020

Quali saranno i tuoi obiettivi per il 2021 e quali i tuoi sogni nel cassetto?

“Riprenderò la stagione a Newport. Il mio proposito per il 2021 è fare bene nelle gare di coppa del mondo e migliorarmi ulteriormente. Poi, perché no, magari ottenere un’altra medaglia nei 500 al mondiale, sperando che sia di un altro colore. Di sogni nel cassetto invece ne ho molti: Vincere un mondiale, continuare a scrivere la storia italiana di questa disciplina e partecipare all’Olimpiade nel 2024”.

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