La cremasca della FDJ-Nouvelle Aquitaine – Futuroscope compie l’impresa della carriera fino ad oggi andando a vincere la “Classica della Birra” sulle strade del Limburgo Olandese, scattando al termine della salita del Cauberg e lasciandosi alle spalle il gruppetto di favorite che includeva anche Demi Vollering ed Annemiek Van Vleuten.
L’Italia del ciclismo femminile torna ad esultare nelle grandi classiche del nord, sette giorni dopo il Giro delle Fiandre. L’Amstel Gold Race è la corsa che notoriamente apre la Campagna delle Ardenne, ma a causa delle elezioni presidenziali in corso oggi stesso in Francia si è scambiata di posto con la Parigi-Roubaix, in programma durante il weekend di Pasqua. Nella gara donne Elite sono numerose le atlete che hanno alzato bandiera bianca per vari motivi, tra cui la vincitrice uscente Marianne Vos, la campionessa d’Italia Elisa Longo Borghini, la belga Lotte Kopecky (prima alla Strade Bianche ed alla “Ronde” e la danese Cecilie Uttrup Ludwig. Per la Trek-Segafredo Elisa Balsamo e Shirin Van Anrooij sono le capitane prescelte, mentre SD Worx punta tutto su Demi Vollering, lo scorso anno seconda.
Sono 128.5 i chilometri di corsa da Maastricht a Valkenburg, con il traguardo posizionato come da ormai diverse edizioni a due chilometri oltre lo scollinamento del Cauberg. Le ragazze hanno percorso tre giri di un circuito con anche le cote di Geulhemelberg e Bemelerberg e nella penultima tornata si sono viste le azioni di attacco principali, come quella che ha visto protagoniste Arlenis Sierra (Movistar), Amanda Spratt (Team BikeExchange) e Paulina Roojakkers (Canyon-SRAM), successivamente inseguite da Mavi Garcia (Team UAE ADQ). La campionessa di Spagna è rimasta però a “bagnomaria”, distanziata di circa 10” senza raggiungere il terzetto. Nel giro finale tra le più attive c’è anche Soraya Paladin (Canyon-SRAM), con la neozelandese Niamh Fisher-Black (SD Worx) e soprattutto la norvegese Stine Borgli. La scandinava della FDJ-Nouvelle Aquitaine – Futuroscope riesce a guadagnare un centinaio di metri ma viene ripresa all’attacco finale del Cauberg, dove Annemiek Van Vleuten in prima persona accelera facendo selezione. La olandese non riesce a sfilarsi di dosso un gruppetto con Vollering, Lippert (Team DSM), Mavi Garcia, Niewiadoma (Canyon-SRAM) e Marta Cavalli, la quale scatta a due chilometri dall’arrivo. La lombarda si guarda alle spalle diverse volte nel controllare cosa fanno le avversarie, le quali non rispondono al suo attacco e può andare a vincere indisturbata davanti a Demi Vollering e Liane Lippert. Nella Top 10 c’è spazio anche per Elisa Balsamo (ottava) e Sofia Bertizzolo, decima. E’ il primo successo italiano in campo femminile nella Classica in linea olandese.
Per Marta Cavalli è il terzo successo stagionale in carriera, dopo il titolo italiano in linea nel 2018 e la 1° tappa del Giro delle Marche in Rosa 2019, entrambi coi colori della Valcar – Travel & Service. Queste le sue parole a fine gara: “La mia vittoria più importante, senza dubbio è incredibile. Grazie al mio DS in ammiraglia, ad un certo punto mi sentivo stanca ma alla radio lui mi ha urlato di provarci. Il nostro motto è “o tutto o niente” così ci ho provato e ho visto che a 500 metri dall’arrivo il vantaggio era già importante. Durante la ricognizione abbiamo pensato che sarebbe stato possibile attaccare a fine Cauberg, ho preso la salita nella posizione migliore, e soprattutto ho corso coperta evitando di prendere freddo come era successo un anno fa”.
Mercoledì è in programma la Freccia del Brabante, seguita sabato prossimo dalla seconda edizione della Parigi-Roubaix femminile. Chi succederà nell’albo d’oro a Lizzie Deignan nell’Inferno del Nord?
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata