Grazie al lavoro di una gregaria extralusso come la campionessa del mondo in carica Anna Van der Breggen, la olandese è la vincitrice della Doyenne riservata alla categoria Donne Elite. Netta la supremazia allo sprint dell’atleta della SD Worx, che supera la connazionale Annemiek Van Vleuten e la campionessa d’Italia Elisa Longo Borghini.
Percorso durissimo di 141 km con diverse Cote mitiche, tra cui la Redoute e la Roche-aux-Faucons. Tra queste due salite prima scattano Cecilie Uttrup Ludwig insieme a Lucinda Brand e Ashleigh Moolman-Pasio che guadagnano 30”: le tre verranno raggiunte e il gruppo si prepara alle fasi decisive sulla Roche-aux-Faucons. Anna Van der Breggen impone un ritmo devastante che screma il plotone definitivamente, qui si stacca anche Marianne Vos e Annemiek Van Vleuten fa un altro scatto d’orgoglio e da qui all’arrivo restano in cinque: Van der Breggen, Van Vleuten, Longo Borghini, Niewiadoma e Vollering. La campionessa mondiale in carica si mette in prima linea nell’insolito ruolo di gregaria per la compagna alla SD Worx, ed Elisa si accoda in ultima posizione.
Alle loro spalle Vos e Ludwig cercano di tirare per recuperare secondi senza esito, vista la presenza nel ruolo di stopper da parte della sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio. Si arriva alla volata, dove Annemiek Van Vleuten parte sulla destra venendo raggiunta subito da Demi Vollering che trova la sua più importante vittoria della carriera: la giovane olandese aveva in palmares anche un Giro dell’Emilia, ma il successo alla Liegi (dove due anni fa debuttò nel professionismo con la Parkhotel-Valkenburg) ha un sapore speciale che la fa scoppiare in lacrime durante l’intervista post corsa. Basta pensare che negli ultimi dieci giorni aveva sfiorato il successo alla Freccia del Brabante (persa al fotofinish contro Ruth Winder) e all’Amstel Gold Race, seconda dietro Marianne Vos.
Le parole di Demi Vollering: “E’ qualcosa di speciale, Anna è stata straordinaria, ma corro in una squadra meravigliosa, il mio ringraziamento va a tutte le compagne ed allo staff. E’ stata dura sull’ultima salita, abbiamo fatto un ritmo forte per far staccare Marianne Vos, che era più veloce di me. Poi Anna ha tirato fino alla fine per me e si realizza un sogno.”
Positiva la prestazione delle italiane, che oltre al terzo posto di Elisa Longo Borghini (balzo in avanti fondamentale nella classifica World Tour), si classificano nella Top 20 anche Soraya Paladin (11°), Marta Cavalli (14°) ed Erica Magnaldi (16°).
a cura di Andrea Giorgini ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine