Ci aveva creduto fin da subito Demi Vollering, olandese della SD Worx, ma alla fine è stata la statunitense ad essere decretata vincitrice della Fleche Brabançonne donne Elite. Questione di pochi millimetri, con la vittoria giunta grazie ad un provvidenziale colpo di reni che ha ingannato la avversaria neerlandese, convinta lei stessa di aver tagliato il traguardo davanti a tutte, inclusa l’azzurra Elisa Balsamo (Team Valcar – Travel & Service), terza.
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La Freccia del Brabante femminile si è conclusa con una volata ristretta, con sei cicliste a giocarsi lo sprint: oltre a Ruth Winder (Trek-Segafredo), Demi Vollering ed Elisa Balsamo, c’erano Leah Thomas (Movistar), Juliette Labous (Team DSM) e Joscelin Lowden (Drops). Negli ultimi duecento metri la volata ha visto in testa la nostra Elisa Balsamo, che veniva superata prima da Winder e poi da Vollering che alza il braccio in segno di vittoria. L’analisi del fotofinish è durata alcuni minuti e la giuria ha assegnato (non senza difficoltà) la vittoria all’atleta americana. Il gruppo delle migliori è giunto poco dopo, regolato dalla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx), che ha battuto allo sprint la svedese Emilia Fahlin (FDJ-Nouvelle Aquitaine-Futuroscope).
Le parole di Ruth Winder: “Sono davvero sorpresa di questa vittoria, ero davvero convinta che Demi mi avesse battuta, infatti sono andata subito a congratularmi con lei. La corsa era davvero difficile, con questi strappi che si susseguivano uno dietro l’altro, inizialmente le mie compagne di squadra erano in testa al gruppo per rimanere in perfetta sicurezza. A un giro dal termine mi sono accorta che Annemiek Van Vleuten stava tirando per Leah Thomas, che è una fortissima atleta americana, e mi sono messa alla sua ruota. Avrei voluto attaccare prima ma avevo Giorgia Bronzini che alla radio mi consigliava di essere paziente. E’ andata bene, per questione di millimetri.”
La carovana del ciclismo femminile si sposta in Olanda, dove domenica si correrà l’Amstel Gold Race, prova di apertura del Trittico delle Ardenne.
a cura di Andrea Giorgini ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine