La Classicissima 2021 regala come sempre la totale imprevedibilità e sorprese: alla vigilia praticamente tutti davano Mathieu Van der Poel, Julian Alaphilippe e Wout Van Aert come i favoriti a cinque stelle, ma alla fine soltanto uno dei tre è salito sul podio dopo la volata in Via Roma.
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Ha vinto infatti il belga Jasper Stuyven, autore di una azione da finisseur a fine discesa dal Poggio, dove è scattato da solo prima di venire raggiunto dal danese Søren Kragh Andersen (Team DSM): quest’ultimo verrà superato in volata da Caleb Ewan (Lotto-Soudal) e dal belga della Jumbo-Visma.
La corsa è partita da Piazza Castello con un clima rigido ma per fortuna senza nuvole. La fuga del giorno è partita immediatamente dopo il chilometro zero a Milano, ed ha coinvolto otto corridori: Mattia Viel e Filippo Tagliani (Androni Giocattoli – Sidermec), Alessandro Tonelli (video) (Bardiani-CSF-Faizanè), Andrea Peron e Charles Planet (Team Novo Nordisk), Mathias Norsgaard (Movistar), Nicola Conci (Video) (Trek – Segafredo) e Taco Van der Hoorn (Intermarchè – Wanty Gobert). Questo gruppetto ha raggiunto quasi 8′ di vantaggio nella parte iniziale di corsa, ma già oltre Pavia si sono messe davanti Alpecin-Fenix, Deceuninck-Quickstep e Jumbo – Visma per i propri capitani, non lasciando troppo margine alla fuga. Dopo Novi Ligure la corsa ha deviato verso Acqui Terme e il Colle del Giovo a causa di una frana che non permette il transito sul Passo del Turchino, per poi scendere verso il mare e la Via Aurelia.
Man mano che ci si avvicinava verso il gran finale il distacco degli otto cominciava a calare piuttosto costantemente, ma non in modo netto, permettendogli di resistere fino al Capo Berta, dove si stacca Viel. Tonelli non ci sta e cerca di andarsene in avanscoperta, ma il tuo tentativo viene subito sventato. Inizia la Cipressa ed il gruppo è a meno di 20” da Van der Hoorn, l’ultimo a desistere: ora il ritmo è forsennato e non si riesce a scattare, anche la discesa tecnica non fa particolari danni, si decide tutto sul Poggio, preso in testa da Filippo Ganna a velocità pazzesca. Quando il verbanese della Ineos termina il suo lavoro scatta Alaphilippe tallonato da Van Aert, ma i due non riescono a prendere il largo, dato il ritmo disumano che aveva tutto il gruppo. In vetta restano una decina ma gli altri rientrano in discesa, ci sono anche gli italiani Matteo Trentin e Sonny Colbrelli: qui tocca al campioncino britannico Tom Pidcock tentare una azione a sorpresa ma nulla da fare fino a quando poco prima di tornare sull’Aurelia ecco che se ne va Stuyven.
L’azione del belga della Trek-Segafredo sembra quella buona, guadagna subito un centinaio di metri, e da dietro all’ultimo chilometro gli si fa sotto Kragh Andersen. I due sono ancora davanti a duecento metro dal traguardo di Via Roma e parte la volata. Stuyven si porta in testa, il danese molla e viene raggiunto da dietro, non è così per il belga che va a vincere la sua prima Classica Monumento in carriera. Caleb Ewan, in forma stratosferica, ripete il secondo posto come nel 2018 (quando vinse Vincenzo Nibali), mentre Wout Van Aert deve accontentarsi del terzo posto rischiando di essere superato da Peter Sagan che rimontava alla sua destra. Il migliore degli italiani è Sonny Colbrelli, ottavo e autore di una corsa molto intelligente.
La Milano-Sanremo si è dunque confermata come una delle gare più imprevedibili e lo si capisce dal punto di vista statistico, trovando infatti quattordici vincitori diversi nelle ultime quattordici edizioni.
Il World Tour si trasferisce ora in Spagna per la Volta a Catalunya; ci sarà invece da attendere una settimana per la prossima grande Classica, la Gand-Wevelgem domenica 28 marzo.
a cura di Andrea Giorgini ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine