Chris Froome è tornato a parlare dal ritiro della Israel-PremierTech (questo il nuovo nome della squadra israeliana di livello World Tour). Il britannico, costretto poche settimane fa a un periodo di pausa a causa di un problema al ginocchio, ha raccontato che quella criticità fisica ha inficiato la sua preparazione e lo costringerà a posticipare il debutto stagionale (senza svelare la sua gara d’esordio), ma fortunatamente non sente più dolore e si concentrerà per recuperare la condizione dei giorni migliori.
Dal 18 al 25 Gennaio 2025 in Costa Blanca
Pedala con Riccardo Magrini, Luca Gregorio e Wladimir Belli
i commentatori del cisclimo su Eurosport Italia
Scopri di più
Il quattro volte vincitore del Tour de France, reduce da due stagioni estremamente complicate in seguito a un grave infortunio, è entrato nei dettagli: “Lo scorso anno la squadra ha fatto un notevole passo in avanti e anche quest’anno, soprattutto con l’arrivo di Premier-Tech. Credo che ci sia una buona energia positiva, tutti vengono al training camp con grande voglia, abbiamo obiettivi ambiziosi per quest’anno e non vedo l’ora di far parte di questo viaggio e di vedere il team continuare a crescere”.
Il 36enne ha poi proseguito: “Verso metà dicembre ho avuto un piccolo infortunio tornando ad allenarmi, mi sono strappato il muscolo tensore della fascia lata nel tendine del e mi sono dovuto fermare un po’, ma sono felice di essere al training camp, l’anno scorso non ce l’avevo fatta ad essere qui. Sono contento di essere con i ragazzi, anche se la mia preparazione è decisamente ritardata e credo che inizierò a gareggiare magari un po’ più tardi, ma sono contento di essere qui. Non sento dolore al momento, ma devo comunque affrontarla progressivamente e iniziare con una crescita lenta in questa prima parte di stagione”.
Chris Froome ha poi concluso: “Dieci anni fa il team Sky ha fissato l’asticella, ma al momento ci sono altri due o tre team che hanno un livello simile, soprattutto ai GT, in termini di controllo della classifica generale, quindi i valori sono più livellati. La Israel non è uno di quei team al momento, ma questa è una cosa che possiamo continuare a costruire, deve essere un obiettivo e credo che abbiamo un ottima piattaforma per continuare a rafforzare il team nei prossimi anni e questo è quello che vorrei vedere”.
A cura della redazione di Inbici Magazine e OA Sport partner– Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata