Si è concluso il Team Relay ai Mondiali di Ciclismo su strada, con l’Italia che conquista un’altra medaglia da mettere in bacheca dopo l’oro di Filippo Ganna. Il sestetto azzurro formato da Elisa Longo Borghini, Marta Cavalli, Elena Cecchini, Filippo Ganna, Matteo Sobrero ed Edoardo Affini è riuscito a strappare il bronzo per soli 5 centesimi alla Svizzera dopo una gara tiratissima decisa proprio sul filo di lana.
Per il movimento ciclistico italiano arriva dunque un’altra soddisfazione ed una grande iniezione di fiducia in vista delle gare con partenza in linea. Nella prova odierna c’erano le premesse in casa Italia per poter fare bene ma non era facile giocarsela alla pari con le Nazionali di primo piano, soprattutto nella frazione delle ragazze. Il primo posto è andato meritatamente alla Germania di un brillante Tony Martin che chiude dunque alla grande la sua carriera, mentre l’Olanda si è assicurata l’argento.
Di seguito le parole del CT della Nazionale femminile Dino Salvoldi: “C’è stata grande suspance fino alla fine, siamo riusciti a passare davanti alla Svizzera per un nonnulla. Credo sia un giusto premio per la prestazione dei ragazzi e delle ragazze, prendere poco più di due secondi al km da una squadra come la Germania in questo momento è quasi come vincere. Non sappiamo dove abbiamo raccolto quei pochi centesimi che hanno fatto la differenza per il podio, forse proprio nell’ultima pedalata.
Con oggi sono finite le cronometro, il bilancio è negativo in termini di prestazioni e risultati per quanto riguarda le prove individuali, ma è assolutamente in linea con le aspettative e le previsioni che abbiamo in questo periodo storico, soprattutto a livello giovanile e anche tra le èlite, dove abbiamo schierato due atlete giovanissime. Forse eravamo abituati troppo bene nel recente passato. Se guardiamo solo l’ordine d’arrivo potrebbe esserci delusione, ma in prospettiva futura sono certo che tra tre o quattro anni le nostre ragazze competeranno con le migliori. Adesso pensiamo alle gare in linea, la mia aspettativa è quella correre da protagonisti, pur sapendo che non partiamo con i favori del pronostico né nella gara junior né in quella èlite. Comunque i nostri diretti avversari ci temono, e abbiamo le carte in regola per giocarcela.”
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