Il ciclismo piange la morte di Fabio Taborre. Ad appena 36 anni e dopo aver combattuto a lungo contro un male incurabile, l’ex corridore abruzzese è giunto al suo ultimo traguardo.
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Professionista dal 2009 al 2015 l’ex ciclista aveva indossato con orgoglio le maglie dell’Androni di Gianni Savio fino al 2010, poi dell’Acqua&Sapone e della Vini Fantini prima di tornare all’Androni, con cui aveva chiuso la carriera nel 2015 quando risultò positivo a un controllo antidoping all’FG-4592, un metabolita che simula la produzione di Epo.
Vi fu una squalifica di quattro anni, con Taborre che aveva parlato di sabotaggio ai suoi danni, riferendosi a valori anomali dell’ematrocrito. Una brutta pagina che comunque l’uomo ha cercato di assorbire con la sua famiglia: i genitori, Silvana e Marco.
Sui pedali, cresciuto nel mito di Marco Pantani, aveva ottenuto tre vittorie: una proprio nel Memorial Pantani, al GP Camaiore nel 2011 e una tappa del Giro d’Austria del 2012. Prese parte in due circostanze al Giro d’Italia e partecipò a ben 10 Classiche Monumento, ovvero la Milano-Sanremo in quattro occasioni, il Giro di Lombardia quattro volte, il Giro della Fiandre e la Parigi Roubaix una sola volta.
La redazione giornalistica di Inbici News24 porge le sue condoglianze, alla famiglia in questo momento di dolore.
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