Matteo Malucelli è già riuscito a rompere il ghiaccio in questo inizio di stagione. Il portacolori della Gazprom-Rusvelo – formazione russa ma di anima italiana –si è imposto nella prima tappa del Tour of Antalya. Velocista romagnolo e classe 1993, Matteo è reduce anche da un buon UAE Tour. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente negli Emirati Arabi a conclusione della corsa.
Matteo, come stai?
“Bene grazie, tutto a posto.”
Il tuo 2022 è iniziato con il giusto colpo di pedale. Ti aspettavi di vincere in Turchia?
“Sinceramente no perché comunque vincere non è mai facile. Ero però fiducioso e speravo di partire bene.”
Sei reduce anche da un buon UAE Tour. Quali sono le sensazioni di questo inizio di stagione?
“In UAE il livello dei velocisti era molto alto e quindi ero consapevole che vincere sarebbe stato più difficile. Sono arrivati due bei piazzamenti e quindi sono felice. Abbiamo fatto un buon lavoro di squadra coronato con la vittoria del mio compagno Mathias Vacek nella penultima tappa quella con arrivo all’Expo di Dubai.”
Al UAE Tour hai infatti ottenuto un buon sesto e quarto posto. Al cospetto di grandi velocisti come sono stati gli sprint?
“Rispetto alle corse che ero abituato a fare, sul finale c’era un cambio di ritmo pazzesco. Il primo giorno infatti sono arrivato all’ultimo chilometro e non capivo neanche dove fossi. Pensavo di essere troppo indietro e quindi ho mollato, in realtà invece non ero messo così male. Il giorno dopo, reduce dall’esperienza del giorno prim,a è andata meglio e sono riuscito ad ottenere un buon sesto posto.”
La Gazprom-Rusvelo è una squadra russa ma dal forte animo italiano. Che aria si respira all’interno del Team?
“In squadra sono tutti molto professionali e lavoratori. E’ un ambiente diverso rispetto a quelli a cui ero abituato. L’impronta russa è diversa rispetto a quella italiana o spagnola, noi siamo più aperti mentre i russi sono più riservati.”
C’è qualcuno con cui hai legato maggiormente in squadra?
“Con Mathias in particolar modo. Negli ultimi mesi abbiamo condiviso tanto e tra noi si è creato un buon rapporto.”
Non ti è venuta voglia di imparare il russo?
“Mi faccio dire qualche parola ma poi me la dimentico subito, non è sicuramente una lingua facile da imparare.”
Quali saranno i tuoi prossimi appuntamenti per questa prima parte di stagione?
“Dovrei fare la Milano-Torino, la ‘Per Sempre Alfredo’ e poi il Giro di Turchia.”
Quali sono gli obiettivi per quest’anno?
“Spero di poter essere sempre davanti con i migliori per potermi giocare qualche vittoria e quindi di trovare la giusta continuità e la consapevolezza dei miei mezzi.”
Avrai un treno a disposizione o spesso ti dovrai arrangiare?
“In Turchia siamo andati con una squadra abbastanza attrezzata per le volate ma purtroppo con la situazione Covid-19 spesso si perde qualche pedina fondamentale. Le basi per un buon treno ci sono ed è quello formato da Petr Rikunov, Eirik Lunder, Mathias Vacek ed infine io.”
Cosa ti manca per diventare uno dei migliori velocisti del panorama ciclistico?
“Bella domanda. Secondo me la costanza perché molti dei velocisti più forti sono anni che lavorano con la stessa squadra ed un loro treno, e poi probabilmente un po’ di gambe sul finale.”
Qual è la corsa del cuore?
“La Milano-Sanremo anche se non sono ancora riuscita a correrla e probabilmente neanche quest’anno sarò al via della Classicissima.”
A fine stagione sarai felice se…
“Se riuscissi a portare a portare a casa un po’ di vittorie. Un numero? Cinque. E poi ci sono dei sogni…”
Quali sono?
“I sogni di quando ero bambino. Quando ero piccolo sognavo un giorno di vincere la Milano-Sanremo ed a Parigi sui Campi Elisi nell’ultima tappa del Tour de France. Oggi quel bambino si è un po’ ridimensionato e sogna di essere al via di queste due corse.”
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