Due giorni fa Mathieu van der Poel aveva annunciato la chiusura della sua stagione di ciclocross, confermando che non parteciperà ai Mondiali del 29 gennaio a Fayetteville, negli Stati Uniti. Scelta dettata dalla sua volontà di voler puntare alle grandi classiche del ciclismo su strada e di non aggravare il problema alla schiena che si porta dietro da mesi, ma la sua partecipazione alle corse di un giorno pare ancora a rischio.
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A far suonare l’allarme è il suo team manager Philip Roodhooft al portale nieuwsblad: “L’unico rimedio è il riposo. Non c’è bisogno di operazioni ed infiltrazioni. Riposarsi non vuol dire restare sul divano, ma fare cose che non provocano dolore. Questa per Mathieu è una grande sfida, ma per ora non c’è altra scelta“.
Roodhooft prova a tracciare una linea per il suo corridore, cercando di fare chiarezza sul programma del suo assistito: “Mathieu ha 27 anni e tanta strada da fare. L’obiettivo è tornare in salute e ad oggi non stiamo pensando al programma. Potrebbero essere le Strade Bianche, il Giro delle Fiandre, il Tour de France o il Lombardia. Nel frattempo cercheremo di raggiungere i migliori risultati possibili con gli altri corridori“.
Tornando sulle condizioni di VDP, il team manager non vuole fare previsioni: “Il Fiandre del 3 aprile sembra lontano, ma in realtà è dietro l’angolo. Per costruire la condizione hai bisogno di sette o otto settimane e, quindi, vedi che è molto vicino. Non vogliamo cominciare presto e far diventare il dolore cronico: per l’atleta, ma anche per la persona, che ci auguriamo abbia una lunga vita avanti a sé“.
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