I Campionati del Mondo di Roubaix, al via mercoledì 20 ottobre, rappresentano forse l’ultima grande occasione di Elia Viviani per inseguire quel titolo mondiale che più volte gli è sfuggito.
Il veronese si giocherà le sue carte nell’omnium e nella madison (assieme al compagno di team Simone Consonni) tentando di issarsi sul tetto del mondo anche in una rassegna iridata dopo l’apoteosi olimpica di cinque anni fa.
La tua VACANZA in bici
2 date disponibili: dal 18 al 25 Gennaio e dal 15 al 22 Febbraio
Training Camp Spagna Costa Blanca
Scopri di più
Il palmares da pistard di Elia Viviani è invidiabile: oltre al successo di Rio ed al bronzo conquistato a Tokyo un paio di mesi or sono vanta ben sette vittorie agli Europei in cinque discipline diverse, palese dimostrazione della grande poliedricità dell’atleta. A livello intercontinentale Elia sfiorò la vittoria esattamente dieci anni fa, ai Mondiali di Apeldoorn 2011, battuto sul traguardo da Ting Kwok Ho in una specialità, lo scratch, che non gli avrebbe più regalato soddisfazioni nei tempi a venire.
Gli altri due podi mondiali di Elia Viviani arrivarono quattro anni dopo in terra francese, precisamente nell’edizione del 2015 di Saint-Quentin en Yvelines. Giunse secondo assieme a Liam Bertazzo in una madison rocambolesca, caratterizzata dalla super rimonta del tandem azzurro conclusasi ad un misero punto dai padroni di casa transalpini. Appena 48 ore prima Viviani aveva conquistato il bronzo nell’omnium, distante solo nove lunghezze dal vincitore.
Il trionfo mondiale rappresenta la chiusura del cerchio per Elia, ma col passare degli anni l’età avanza e diventa sempre più difficile spuntarla su un lotto partenti ringiovanito e costantemente competitivo. L’azzurro scenderà in pista nella giornata di sabato per l’omnium e il giorno successivo gareggerà nella madison, anche se le possibilità di vittoria sembrano maggiori nella disciplina individuale (almeno sulla carta).
Il “Profeta” dovrà guardarsi le spalle dal campione olimpico Matthew Walls e dal giovane padrone di casa Benjamin Thomas, oltre al fresco campione europeo Alan Banaszek, tutti corridori temibili ma con molta meno esperienza rispetto al nostro portacolori. Per Viviani sarà fondamentale limitare i danni nello scratch e nella tempo-race, prime due prove del lotto, cercare di vincere l’eliminazione (di cui è il maggior interprete al mondo) e dare tutto nei 25 chilometri finali della corsa a punti. L’impresa non è impossibile, tenendo conto che Elia, dopo la duplice vittoria sfiorata ai Mondiali del 2015, è in grande credito con la fortuna nei velodromi francesi.
a cura del nostro partner OA Sport – www.oasport.it Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata