Dopo la proroga imposta dall’emergenza pandemica, dal 1° gennaio è in vigore il nuovo Disciplinare dedicato al mondo del ciclismo.
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Un momento storico per questa disciplina sportiva che, dopo tante chiacchiere, farà finalmente un salto di qualità sostanziale sul fronte della sicurezza.
A brindare al new-deal del ciclismo è l’ex Prefetto Roberto Sgalla, presidente della Commissione direttori di corsa e sicurezza e, soprattutto, padre putativo del Disciplinare.
“All’inizio dell’anno – spiega Sgalla – entra in vigore, finalmente in edizione completa, il nuovo disciplinare che era già stato pubblicato in Gazzetta nel 2018. Si arriva alla sua applicazione effettiva dopo oltre tre anni un po’ per colpa della pandemia e un po’ per il desiderio di non appesantire, da un giorno all’altro, il settore organizzativo con costi significativi. Perché, va detto, la sicurezza ha un costo”.
“Il Ministro degli Interni ed il servizio Polizia Stradale – aggiunge – ha opportunamente emanato nei giorni scorsi una circolare che invita i vari compartimenti, cioè le strutture territoriali di Polizia, ad organizzare incontri e ad accompagnare l’entrata in vigore del Disciplinare dando il massimo supporto possibile agli organizzatori in termini di informazioni e chiarimenti. L’obiettivo è che, già dall’inizio della prossima stagione sportiva, ci sia una piena consapevolezza di che cos’è il nuovo disciplinare, ovvero uno strumento per elevare gli standard di sicurezza in tutte le corse amatoriali. Al suo interno sono infatti chiarite le responsabilità, il numero di addetti da impiegare nelle manifestazioni e tutte quelle informazioni che, nel rispetto dei ciclisti, vanno nella direzione di una maggiore sicurezza”.
“Il Disciplinare – spiega ancora Sgalla – si applica esclusivamente per le gare con oltre duecento partecipanti, quindi prevalentemente per le Gran Fondo che rappresentano un comparto molto importante per il ciclismo e che, proprio per questo, andava regolamentato. L’obiettivo è fare piazza pulita di quegli organizzatori che, in questi anni, hanno ragionato solo in una logica speculativa con l’unico obiettivo di fare business sulla pelle dei ciclisti. Io sono convinto che il nuovo Disciplinare riporterà tutto il mondo granfondistico nell’alveo della vera passione sportiva restituendo credibilità a tante manifestazioni ed estromettendo dal circuito le persone poco serie che lavorano ancora nel ciclismo, come documentano i troppi incidenti assurdi a cui abbiamo assistito anche nell’anno che sta per chiudersi”.
“Colgo dunque l’occasione – conclude – per fare i miei personali auguri a tutto il movimento del ciclismo, in particolare agli amatori, con la speranza che nel 2022 l’attività possa svolgersi regolarmente e a pieno ritmo e, soprattutto, che la sicurezza nelle corse diventi una costante e non ci regali più le pagine imbarazzanti del passato”.