Fa ancora discutere il ritiro di Tom Dumoulin dal mondo del ciclismo. In realtà il corridore olandese, vincitore del Giro d’Italia 2017, campione del mondo a cronometro e secondo nel 2018 sia al Giro che al Tour, non ha proprio appeso la bici al chiodo, ma si è preso una pausa di riflessione. Non correrà fino a data da destinarsi. La speranza è che il mondo del ciclismo non abbia perso un campione della sua levatura.
Merijn Zeeman, direttore sportivo della Jumbo-Visma, ha spiegato in un’intervista a Wielerflits che Dumoulin non era felice già da diverso tempo: “Tom aveva dei dubbi, questa cosa va avanti da oltre un anno. Nel 2019, durante il nostro primo training camp insieme, a Girona, era felice, era stato anche il migliore dei nostri corridori. Poi, il giorno prima della presentazione, a gennaio 2020, è stato poco bene perché aveva mangiato qualcosa di sbagliato. Da lì in poi ha dovuto lottare. Nel training camp di gennaio 2020 è stato di nuovo male ed è dovuto tornare a casa”.
I problemi dell’olandese sarebbero sfociati definitivamente durante il lockdown di marzo e aprile, quando tutto il mondo si è fermato a causa della pandemia di Covid-19: “Nel lockdown per il coronavirus ha avuto un momento difficile a livello mentale. Poi è riuscito a rialzarsi con la ripresa delle corse, però non era più contento di questa vita, non aveva più voglia di viaggiare in giro per il mondo dopo pochi giorni di riposo”.
Zeeman non si sbilancia su un possibile ritorno di Dumoulin in gruppo: “L’importante è il suo benessere. Ha affermato con decisione che vorrebbe tornare in questa squadra, quando avrà voglia di correre di nuovo. Naturalmente noi lo aspettiamo, vogliamo aiutarlo il più possibile. Non so se tornerà in gruppo, solo quando avrà preso le distanze dal mondo del ciclismo potrà decidere cosa vuole fare della sua vita”.
A cura di Carlo Gugliotta – Copyright © InBici Magazine ©Riproduzione Riservata