All’Italian Bike Festival di Rimini abbiamo avuto l’occasione di vedere dal vivo e toccare per la prima volta con mano il nuovo reparto trasmissione Ultegra, quello di classe 8100 che la Casa giapponese ha lanciato in concomitanza con il Dura-Ace, lo stesso che noi di InBici abbiamo visto (e provato) in anteprima esclusiva lo scorso luglio, per un media-camp in Francia, che Shimano ha organizzato per la stampa europea.
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A Lourdes l’Ultegra lo avevamo visto solo in foto, ora finalmente abbiamo visto dal vero il primo esemplare di questo famoso gruppo, montato su una Orbea Orca che purtroppo era destinata allo sola esposizione, non alle prove.
Delle specifiche tecniche del nuovo Ultegra – identificato dal seriale R8100 – avevamo parlato qui. Qui andiamo a vedere meglio il nuovo reparto con un nostro video, ricordandovi che il nuovo Ultegra eredita in tutto e per tutto la piattaforma tecnologica/elettronica e funzionale del “fratello maggiore” Dura Ace, e se ne differenza soltanto per la lavorazione nei materiali e per alcune specifiche dimensionali relative a rapportature e lunghezze disponibili.
Quel che stupisce, è che sempre nel confronto con il Dura-Ace, il dato del peso complessivo si discosta davvero poco (il gruppo Dura-Ace persa circa 2500 grammi, l’Ultegra circa 2750), così come un ulteriore passo in direzione di un significativo up-grade di questo secondo di gamma è stato quello relativo all’introduzione della opzione Powermeter sulla guarnitura, ovvero con rilevatore di potenza, che appunto ora è disponibile anche per l’ultegra (ma questa ancora non era fisicamente presente allo stand Shimano e per vederla nei negozi ci sarà da attendere).
Insomma, in proporzione il nuovo Ultegra fa dei passi avanti tecnologici oggettivamente superiori rispetto al salto – comunque notevole – che ha fatto il nuovo Dura-Ace, al punto da suggerirci che potrebbe essere proprio l’Ultegra il “best buy” della Casa giapponese per i prossimo futuro, soprattutto se si considera il costo complessivo del gruppo completo dovrebbe aggirarsi attorno ai 2600 euro (senza misuratore di potenza) ovvero un prezzo sicuramente più abbordabile e appetibile rispetto agli oltre quattromila euro che occorrono per acquistare la configurazione “base” (senza powermeter) di un omologo reparto di classe Dura-Ace 9200.
Ancora dalla “fiera” di Rimini e ancora dallo stand di Shimano, altre due chicche erano esposte a beneficio del numeroso pubblico accorso in Riviera (oltre quarantamila presenze a detta degli organizzatori): le nuove scarpe S-Phyre con finitura dedicata al nuovo Dura-Ace e le ruote più leggere della nuova famiglia Dura-Ace, quelle con cerchio in carbonio (per tubolare) alto 36 millimetri e mozzo con tecnologia di ingaggio diretto. Peso? Da urlo: 1153 grammi la coppia.
Ulteriori informazioni: Shimano
a cura di Maurizio Coccia ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine