Una famosa canzone italiana scritta dal duo Battisti/Mogol ed incisa nel 1970 dallo stesso cantautore di Poggio Bustone si intitolava “Emozioni”. Belle o brutte che siano, possono avere un impatto più o meno importante sul singolo soggetto, ed a volte rimangono indimenticabili.
A lasciare una impronta indelebile su queste Olimpiadi di Tokyo ci hanno pensato quattro ragazzi italiani: Filippo Ganna, Simone Consonni, Jonathan Milan e Francesco Lamon, con il CT Marco Villa e l’intero staff federale. L’intero Stivale si è fermato alle 11:06 per seguirli nella finalissima dell’inseguimento su pista contro i fortissimi danesi, campioni del mondo in carica. Abbiamo ottenuto la qualificazione ventiquattro ore prima realizzando un record del mondo stratosferico nella semifinale mozzafiato contro i neozelandesi.
La stessa Nuova Zelanda, pochi minuti prima della finale, ha perso il bronzo contro i “cugini” australiani per un incidente occorso ad un membro del suo quartetto. “Ma non c’è tempo per pensarci, tocca a noi e dobbiamo andare a vincere l’oro”, si saranno detti i nostri prima di entrare in pista. E’un appuntamento che non solo il movimento ciclistico italiano aspetta da troppo tempo e non possiamo farcelo sfuggire. La concentrazione è massima nel volto degli Azzurri: c’è lo start, la gara può partire. Francesco parte benissimo, il quartetto si porta davanti quasi subito e mantiene il vantaggio fino a circa metà della finale dandosi cambi regolari. Le due sfidanti restano in tre e i danesi accelerano, come i battiti del cuore degli italiani sportivi: poco prima dell’ultimo chilometro il distacco di quasi novanta centesimi a nostro sfavore pare incolmabile, ma con Pippo Ganna bisogna fare ancora i conti. Molto lentamente il distacco si accorcia, il cuore batte sempre più forte, poi all’ultimo intermedio ci riagganciamo ai danesi ed all’arrivo c’è l’oro con record del mondo. Sono nostri, non di loro: i campioni olimpici siamo noi!
E’ qui che le emozioni dell’Italia intera si scatenano come non mai: abbiamo pianto per Jacobs e Tamberi, lo facciamo anche per il ciclismo su pista perchè sono emozioni vere. In tribuna a Tokyo la delegazione Azzurra con il Presidente del Coni Giovanni Malagò, il Presidente di Federciclismo Cordiano Dagnoni e il Team Manager delle squadre nazionali Roberto Amadio si commuove, in pista ci si abbraccia per questa impresa che attendavamo da 61 anni. Una gioia condivisa anche in cabina di commento a Discovery+, dove i telecronisti Luca Gregorio e Marco Cannone si sono lasciati coinvolgere dall’impresa della squadra Azzurra. Statisticamente possiamo dire inoltre che quattro è il numero che ci contraddistingue: sono arrivati altrettanti ori in altrettanti giorni in questo storico inizio di agosto 2021: Gianmario Tamberi e Marcell Jacobs domenica scorsa nel salto in alto e nei 100 metri piani, ieri Ruggero Tita e Caterina Banti nella Vela, fino all’apoteosi odierna nel velodromo giapponese.
Grazie ragazzi, avete fatto commuovere l’Italia intera e ve ne siamo grati, perchè così diventa bello anche piangere. Queste emozioni resteranno impresse per sempre nei nostri ricordi e ce le può regalare solo l’Olimpiade.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata