Coraggio, grinta e determinazione: così oggi il siciliano della Bahrain-Victorious ha trionfato in cima all’ultima salita di questo Giro d’Italia, al termine della 20° tappa (Verbania – Valle Spluga/Alpe Motta, 164 km), in cui sono stati scalati anche il Passo San Bernardino e il Passo Spluga.
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Ci ha provato, anche grazie all’aiuto di Pello Bilbao, ma non è stata una tappa facile per Damiano Caruso, per i 40 km di salita, la pioggia a tratti e ben due montagne oltre quota duemila metri. Si è partiti da Verbania con il sole e i primi tentativi di fuga, annullati fino allo sconfinamento in Svizzera.
Poco prima di Locarno si avvantaggiano in nove: Simon Pellaud (Androni Giocattoli-Sidermec), Felix Großschartner (Bora – Hansgröhe), Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa), Giovanni Visconti (Bardiani-CSF-Faizanè), Dries De Bondt e Louis Vervaeke (Alpecin-Fenix), Taco Van der Hoorn (Intermarché-Wanty Gobert), Matteo Jorgenson (Movistar) e Nico Denz (Team DSM). Il lunghissimo Passo di San Bernardino (23.7 km di salita al 6.3%) crea già molta selezione e il gruppo non da spazio alla fuga, ed in vetta scollina per primo Vincenzo Albanese. Nella successiva discesa la DSM scatena l’attacco di Romain Bardet con Chris Hamilton e Michael Storer, ai quali vanno dietro poco dopo Damiano Caruso e Pello Bilbao.
Questa sarà l’azione decisiva, che porterà i cinque a riprendere la fuga poco prima di iniziare il Passo dello Spluga. Sulla cima rimarranno in quattro (Hamilton perderà terreno) e con circa 40” si lanciano nella discesa su Montespluga e Campodolcino. Manca solo l’Alpe Motta, dove Storer e Bilbao lavorano per i propri capitani: la pacca sulle spalle data da Caruso al compagno di squadra basco è l’inizio dello show del ragusano, che arriva a Madesimo con Bardet e poi lo toglie di ruota negli ultimi 2 km sostenuto dal tifo scatenato del numerosissimo pubblico a bordo strada. La Maglia Rosa è con uno scatenato Daniel Martinez, il ritmo dei due sudamericani fa perdere terreno a Simon Yates, Alexander Vlasov e Hugh Carthy, ma non basta per raggiungere Damiano Caruso il quale realizza una autentica impresa e ipoteca il secondo posto in classifica generale. Bernal e Martinez completano il podio della tappa e nella Top 10 c’è anche il vincitore sullo Zoncolan Lorenzo Fortunato in nona posizione.
La classifica vede Egan Bernal ad un passo dalla conquista del suo primo Giro d’Italia al debutto personale nella Corsa Rosa, grazie al distacco di 1’59” nei confronti di Caruso a 24 ore dalla cronometro finale di 29 km da Senago a Milano. Il colombiano sottolinea la sua serenità nelle dichiarazioni del dopo tappa: “Sono soddisfatto di come la squadra ha gestito la tappa oggi, e sono fiducioso per i due minuti di vantaggio prima della cronometro di domani. Avevo ancora due compagni prima dell’ultima salita e ho dovuto farli lavorare per limitare i danni, non è stato facile ma sono contento”.
Anche le altre speciali classifiche sono ipotecate: la Maglia Ciclamino va sulle spalle di Peter Sagan, il miglior scalatore è Geoffrey Bouchard (AG2R-Citroen) e il miglior giovane sarà Egan Bernal, i quali verranno premiati domani pomeriggio in Piazza Duomo a Milano dopo la cronometro individuale.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata